sabato, 27 Aprile 2024

Il misterioso caso finanziario del Portogallo

DiMarco Battistone

31 Gennaio 2024
Sommario
Portogallo

Il Portogallo pare diventato il primo della classe d’Europa. E non solo per il turismo di spiagge mozzafiato e caratteristiche città, ma in ambito finanziario. Quali sono le ragioni?

I numeri

L’economia portoghese non è tradizionalmente considerata tra le “locomotive” d’Europa. Con un PIL da poco più di 275 miliardi di dollari – circa un ottavo di quello italiano – vale appena un 1,5% del totale dell’Eurozona. Per confronto, l’Italia produce il 12% del totale, mentre Francia e Germania rispettivamente il 16,7% e il 24,5%. Ancora, il suo PIL pro capite si ferma a 26mila dollari annui, contro circa 34mila dollari di media del blocco. Eppure, i suoi dati finanziari si sono fatti via via più incoraggianti nel corso degli anni, fino ad arrivare al più recente. Il suo tasso d’inflazione, secondo l’istituto nazionale di statistiche portoghese (INE), a dicembre sarebbe calato dell’1,5% anno su anno. Il tutto mentre la maggiore parte dei Paesi continuano a lottare per contenere la spinta dei prezzi (per approfondire, clicca qui). Allo stesso tempo, lo stato delle sue finanze si rivela migliore di quello di molti altri Stati membri, con un avanzo di bilancio dello 0,8% del PIL, risultato storico degli ultimi 50 anni.

Un’attrazione economica

Quali sono i punti di forza della piccola nazione iberica? Un primo, fondamentale, fattore è il turismo: il Paese ha saputo sfruttare negli ultimi anni la sua attrattiva per l’Estero, facendone un punto cardine della sua economia. I risultati ripagano. Nel 2022, le entrate turistiche erano già cresciute del 20% sul 2019, cioè rispetto a prima del Covid-19. Ma non è solo la sua bellezza a essere attraente: il Portogallo si distingue anche per una legislazione fiscale abbastanza generosa verso chi porta nuovi capitali. Il cosiddetto sistema dei “visti d’oro”, volto a favorire i grandi patrimoni esteri e chi si trasferisce con la sua impresa, ha fatto confluire nel Paese ben 6 miliardi e mezzo di euro negli ultimi dieci anni.

L’energia

Ma ciò che più a fatto scudo al Paese, soprattutto di fronte all’inflazione galoppante altrove in Europa, è stata la sua relativa indipendenza dai rifornimenti di petrolio e gas russi. I consumi energetici lusitani si dimostrano infatti nettamente più autonomi di quelli di altri partner, come la Germania, da fornitori energetici stranieri. Un risultato ottenuto anche grazie alla eccezionale posizione delle energie rinnovabili nel suo mercato: consistono nel 60% della produzione energetica locale, praticamente un unicum in Europa, grazie soprattutto agli investimenti in idroelettrico ed eolico. E un punto di forza che potrebbe diventare la chiave per il futuro, proprio ora che catene di rifornimento e produzione globali prendono nuove forme seguendo il cammino della decarbonizzazione.

©

📸 Credits: Canva

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".