sabato, 27 Aprile 2024

La sfida delle Big Tech per l’India

Le Big Tech stringono i legami con l’India. Il Paese, divenuto nel 2023 il più popoloso al mondo, è in una traiettoria di crescita che fa gola a molti investitori (ne abbiamo parlato qui).

Gli investimenti diretti esteri hanno raggiunto nel periodo 2022-2023 i 71 miliardi di dollari, mentre il Governo di Narendra Modi investe con forza per rendere il Paese la nuova potenza industriale del ventunesimo secolo.

Ad attrarre le grandi multinazionali nel Mercato indiano sono principalmente due fattori: uno di offerta e uno di domanda.

Innanzitutto, il Paese si dimostra una poderosa fonte di manodopera specialistica a costo relativamente basso e alta specializzazione. Grazie ai massicci investimenti intrapresi dal Governo nell’ambito della Make in India Initiative, le filiere digitali locali sono state rafforzate, aggiungendo negli ultimissimi tempi un approccio orientato alle tecnologie AI e Internet of Things, che promettono di rendere l’industria locale una pioniera del 4.0.

Ma ad aiutare la manifattura indiana ci si mettono anche le vicissitudini cinesi. A partire dalla pandemia, lo scomodo vicino ha affrontato una serie di difficoltà economiche che lo stanno portando a perdere il tradizionale ruolo di “fabbrica del mondo”, per l’aumento del costo della manodopera, le crescenti difficoltà nei trasporti e la tendenza al decoupling. Un aspetto che va in parte a vantaggio della rivale India.

In secondo luogo, abbiamo un aspetto di domanda: il Paese ha 1,5 miliardi di abitanti ed è ancora in una fase crescente, in termini demografici. Questo significa che, man mano che la digitalizzazione prende piede, sarà proprio qui che si osserveranno i maggiori potenziali di crescita per l’industria tecnologica. E le Big Tech non se lo fanno certo ripetere. ©

📸Credits: Canva

15 Marzo 2024

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".