La richiesta di aiuto è arrivata qualche giorno fa. «Gli scaffali del nostro magazzino si stanno svuotando, mancano generi di prima necessità»: a parlare è Dario Boggio Marzet, presidente del Banco alimentare della Lombardia. Gli approvvigionamenti sono calati del 25% rispetto allo scorso anno e la causa è da imputare ad almeno due fattori. «La diminuzione delle eccedenze dall’industria, a causa della razionalizzazione della produzione» da un lato. Dall’altro «i ritardi delle consegne degli alimenti acquistati con i fondi europei e nazionali di aiuto agli indigenti». Una situazione che espone il magazzino di via Papa Giovanni XXXIII al rischio di non reperire alimenti a sufficienza per rispondere alle richieste. La chiusura delle scuole aggrava il quadro: a finire nell’emergenza potrebbero essere minori a cui non sarà garantito almeno il pasto scolastico.
Cosa fa il Banco alimentare
Il Banco alimentare è una onlus che recupera cibo da circa un migliaio di aziende alimentari e lo dona alle famiglie in difficoltà attraverso le proprie sedi territoriali. Uno scambio gratuito, anche se per le imprese donanti c’è il vantaggio della riduzione dei costi di stoccaggio e smaltimento. Nel 2023 sono state distribuite 119.138 tonnellate di cibo in aiuto a 1.793.612 di persone. Il solo Banco alimentare della Lombardia ha assistito 213.589 persone (+6% rispetto al 2022).
La legge Gadda
Lo spreco alimentare in Italia vale quasi 16 miliardi di euro all’anno, l’1% del PIL. Nel 2016 è entrata in vigore la legge 166/2016, a prima firma dell’onorevole Maria Chiara Gadda. Obiettivo ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera agro-alimentare, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza. Le norme riguardano anche la diffusione delle doggy bag nei ristoranti, campagne di comunicazione, l’impiego di alimenti recuperati per nutrire gli animali.
I dati sulla povertà in Italia
Sulle 1.127 strutture caritative convenzionate, fa sapere la onlus, circa il 70% degli assistiti è rappresentato dai cosiddetti working poor, persone che pur lavorando non hanno reddito sufficiente a sostentarsi. «Il reddito da lavoro rischia di non essere più un argine al disagio economico» è il commento di Boggio Marzet. «L’incidenza della povertà tra gli occupati è aumentata di 2,7 punti passando dal 4,9 nel 2014 al 7,6 nel 2023». L’appello è a istituzioni e Governo affinché «ripristino la fornitura di alimenti». E alle aziende «a cui chiediamo di incrementare le donazioni da far arrivare sulla tavola dei 213.589 assistiti».
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