domenica, 3 Novembre 2024

Parità dei sessi? Nei ruoli di potere ancora non c’è

DiIlaria Mariotti

16 Ottobre 2024 ,
Sommario

Le donne italiane hanno sfondato il tetto di cristallo? Nel 2018 erano presenti meno del 30% nei consigli di amministrazione. Cinque anni dopo, nel 2023, risultano 10 punti sopra, a quota 40,4% secondo il report Women in the boardroom di Deloitte del 2024, addirittura superando la media europea del 33,8. Anche le donne alla presidenza dei cda sono cresciute, passando dal 18 al 22%. C’è un dato però che contraddice un quadro in apparenza positivo. Ed è quello sulle donne CEO e CFO. Nel primo caso sono addirittura diminuite, calando dal 5,6 del 2018 al 3,9 del 2023. Stabili invece le Chief Financial Officer, che restano intorno al 5%. Come è possibile?

Dietro c’è una legge

Il miglioramento della presenza femminile nei ruoli di potere si deve a una legge, quella sulle quote rosa introdotta nel 2011 (la cosiddetta Golfo Mosca). La norma obbliga a inserire negli statuti societari di quotate e non – ma a partecipazione pubblica – disposizioni per garantire l’equilibrio tra i generi negli organi di amministrazione e di controllo. Il genere meno rappresentato deve ottenere almeno due quinti degli amministratori eletti (40%). Ecco spiegato perché le donne accedono di più nei posti che contano. Anche se non nelle vere stanze dei bottoni.

Le sanzioni in caso di inadempimento

Non c’è molto da festeggiare. Le presenze femminili sono garantite pressoché solo nel pubblico, e non quando si tratta di ricoprire mansioni apicali. Per di più alla legge fa da contraltare una multa salata in caso di inadempienza. Qualora non si rispetti il criterio di riparto, la CONSOB invia una diffida e un termine massimo di quattro mesi per adeguarsi. L’inottemperanza comporta una sanzione che va da 100mila a un milione di euro, con la fissazione di ulteriori tre mesi per adempiere.

I settori più virtuosi

Guardando invece ai settori, le performance migliori sono quelle del comparto energetico: qui il 45% delle presenze nei cda è femminile. A seguire ci sono il finanziario (42,1), tecnologia e media (40,9), manifattura (40) e consumer business (39). «C’è però ancora molto lavoro da fare per il C-suite, ovvero per gli impieghi in cui alle donne si attribuiscono compiti di responsabilità manageriale», ha detto di Silvana Perfetti, People e Purpose leader e Board member di Deloitte.
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📸 Credits: Canva   

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.