Sapevi che dietro ogni innovazione dell’Intelligenza artificiale (AI) si nasconde un alto consumo di risorse energetiche e idriche?
Per ora i dati a disposizione sull’impatto ambientale dell’AI rimangono molto scarsi. È anche un problema di trasparenza: le aziende del settore non divulgano informazioni sul tema e non sembrano, per ora, preoccuparsene troppo.
Capire quindi quanto emetta il settore non è per niente facile. Un’università negli Stati Uniti ha provato a stimare il peso in termini di emissioni di CO2 di un’intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT. Il risultato: circa 280 tonnellate di anidride carbonica (CO2), grossomodo cinque volte le emissioni di un’automobile nel suo intero ciclo di vita, compresa la produzione.
In più non si tratta solo dell’addestramento, i data center che gestiscono questi sistemi hanno bisogno di raffreddamento costante, utilizzando spesso grandi quantità d’acqua. E in un contesto di risorse sempre più limitate, il consumo idrico intensivo per supportare l’AI può entrare in competizione con altre esigenze critiche.
Rendere l’intelligenza artificiale sostenibile significa ottimizzare processi e risorse, mirando a un consumo ridotto e un’efficienza migliorata. Senza questi interventi, il peso ecologico dell’AI è destinato a crescere, ponendo sfide importanti per il futuro. ©
📸 Credit: Canva Pro e CapCut Pro