venerdì, 26 Aprile 2024

Ferrajoli, Mecar: «Al G20 per garantire una transizione a impatto zero»

People, Planet e Prosperity: sono questi i pilastri sui quali si regge l’azione del G20, il forum internazionale che riunisce le principali economie del mondo. Per la prima volta nella storia la Presidenza è Italiana e Confindustria sarà alla guida del più autorevole tra gli Engagement Group istituiti dal G20. I Paesi membri del foro costituiscono il 60% della popolazione mondiale, più dell’80% del PIL globale e circa il 75% degli scambi internazionali. «Mettere d’accordo tutti gli attori non sarà facile, ma è una sfida e dobbiamo giocarci bene questa partita» dice Gianandrea Ferrarjoli, Ceo di Mecar, Presidente di Federauto Trucks e della Commissione ricerca, sviluppo e start up di Alis, che siederà al tavolo di lavoro con il gotha del business mondiale.

Quali sono le task force per le quali è invitato a partecipare?

«Digital Transformation e Energy&Resource Efficency. Per l’una l’impegno è quello di liberare tutto il potenziale della trasformazione digitale, stimolare la domanda, rafforzare l’attuale offerta e consolidare digitale e tecnologico, garantendo un ambiente orientato all’innovazione; per l’altra, la volontà è quella di fornire raccomandazioni attuabili per potenziare un progresso sostenibile e garantire una transizione a impatto zero e resiliente ai cambiamenti climatici entro il 2050».

Due elementi fondamentali per il settore trasportii…

«Stiamo assistendo a un cambio di paradigma radicale; il Green New Deal accelera la transizione della mobilità verso l’obiettivo 2050 della neutralità climatica e, pertanto, verso una logistica net-zero carbon emissions. In questo contesto la rivoluzione digitale rappresenta l’unico motore chiave alla base di una crescita economica globale sostenibile. La trasformazione dei supporti tradizionali in archivi digitali non basta…».

Qualche esempio?

«Uno dei grandi problemi del settore è che il 70 % dei veicoli non viaggia a pieno carico. Un calcolo degli algoritmi ci consentirebbe di ottimizzarli, andando a decongestionare le strade, contribuendo ad inquinare di meno e rendendo i costi più efficienti. E poi l’elettrificazione: oggi non si può fare autotrasporto senza avere una strategia green. L’abbassamento della CO2 della flotta è un fattore chiave. Acea ha dichiarato che i costruttori di veicoli e mezzi commerciali abbasseranno le emissioni dello 0% dieci anni prima rispetto a quanto imposto dal Green New Deal».

Che cosa pensa delle misure green del PNRR del governo precedente?

«Fino a qualche settimana fa avrei detto poco ambiziose ed efficaci. Ora il nostro Paese vivrà un’occasione irripetibile. Con Draghi alla guida e un Recovery Fund riscritto da chi ha una visione globale del mondo e dei mega trend che lo attraversano abbiamo l’occasione di vivere un decennio di rinascita».

I soldi del Recovery Fund basteranno?

«Con il governo precedente il problema non era l’importo ma l’utilizzo; con quello attuale i soldi basteranno: la combinazione Draghi – Recovery Fund crea una reazione chimica strepitosa».