venerdì, 19 Aprile 2024

CINA, XI JINPING ANNUNCIA LA NASCITA DI UNA NUOVA BORSA A PECHINO: «È DESTINATA ALLE PMI INNOVATIVE»

A Pechino la nuova Borsa valori dedicata alle piccole e medie imprese. L’annuncio della creazione della terza piattaforma finanziaria cinese – dopo quelle di Shanghai e Shenzen – arriva da Xi Jinping. «Continueremo a sostenere lo sviluppo guidato dall’innovazione delle piccole e medie imprese, creando un luogo per le PMI innovative e orientate ai servizi», ha dichiarato il presidente nel discorso pronunciato alla cerimonia di apertura della CIFTIS, la China International Fair for Trade in Services. Più che di una nuova Borsa si tratterebbe, in realtà, del rilancio del mercato azionario inaugurato nel 2013 a Pechino e mai decollato per la mancanza di volumi di scambio: il National Equities Exchange And Quotations (NEEQ), conosciuto in Cina come “Nuovo Terzo Consiglio”, è un sistema over-the-counter per la negoziazione di azioni di società non quotate a Shanghai o Shenzhen. Tuttavia, negli ultimi anni il NEEQ è rimasto indietro rispetto agli altri due listini, riducendo volumi e liquidità, per questo Xi si è impegnato a riformarlo. «Per promuovere al meglio l’integrazione di tecnologia e capitale, e favorire l’innovazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, il Nuovo Terzo Consiglio sosterrà le PMI più specializzate e innovative, appoggiandosi al FinTech», ha spiegato Dang Xiaohui, presidente del consiglio di vigilanza della neonata Borsa. Con questa iniziativa, il governo vuole permettere anche alle aziende di più modeste dimensioni di reperire risorse economiche sui mercati finanziari senza dover lasciare i confini nazionali. Negli ultimi mesi, infatti, le autorità cinesi hanno intensificato i controlli nei confronti delle società quotate all’estero, in particolar modo negli Stati Uniti. E anche gli istituti di regolamentazione degli USA, come la Securities and Exchange Commission, sembrano decise a sottoporle a una più rigida supervisione. Queste compagnie, strette tra due fuochi, guarderebbero quindi con favore alla nascita di una nuova Borsa loro dedicata. Da parte sua, la Repubblica Popolare potrebbe veder aumentare la quota di investimenti azionari nel sistema finanziario, attualmente dominato quasi esclusivamente dalle capitalizzazioni bancarie, e si assisterebbe dunque a una riduzione del debito e alla ripresa del mercato dei servizi, il più colpito dalla crisi pandemica da Covid-19. In particolare, con il crollo del turismo, delle esportazioni e delle importazioni, le imprese cinesi operanti nel settore terziario hanno subito una perdita del 15,7% nel 2020, pari a circa 600 miliardi di euro. Un duro colpo a cui i vertici del dragone cercano di porre rimedio andando a colpire le grandi aziende e favorendo, contemporaneamente, una crescita più uniforme delle PMI a livello nazionale. La strategia di Xi Jinping mira inoltre a perseguire l’obiettivo politico, oltre che economico, di non accentrare troppo potere nelle mani dei “super ricchi”, che potrebbero minare la solidità del governo comunista.

Nata e cresciuta in Brianza e un sogno nel cassetto – il mare. Ama leggere e scrivere ed è appassionata di comunicazione. Dopo la laurea magistrale in Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale, entra nella redazione de “il Bollettino” con un ricco bagaglio di conoscenze linguistiche acquisito durante il percorso scolastico. Ai lettori italiani porta notizie che arrivano da lontano – dall’Asia al mondo arabo.