La provincia di Hainan, nella Cina meridionale, sarà porto franco entro il 2025. Già promossa come nuova Free Trade Zone (FTZ) dal primo giugno 2020, l’isola ha attratto investimenti per 13,8 miliardi di yuan (1,13 miliardi di dollari circa), volti a finanziare un progetto di lungo periodo che la trasformerà in zona di libero scambio con politiche preferenziali per l’ingresso di capitali stranieri, minore tassazione e requisiti per i visti più semplici. «Con l’apertura accelerata, Hainan è diventata una calamita per i capitali esteri, nel quadro del rallentamento economico globale e della riduzione degli investimenti diretti a causa della pandemia», ha detto Peng Wei, vicedirettore del dipartimento del commercio provinciale.
Tecnologia, ricerca spaziale, libero scambio, destinazione turistica di lusso e porto franco per promuovere consumi e favorire la circolazione di denaro: quest’area è sempre più importante nelle strategie di Pechino. E non è un caso, perché lo scorso anno ha registrato un prodotto interno lordo superiore a 553 miliardi di yuan (80 miliardi di dollari), pari all’economia dello Sri Lanka, con una crescita durante il periodo pandemico del 3,5%, superiore alla performance nazionale confermata a +2,3%.
La Cina è arrivata su Marte con la missione Tianwen-1, atterrata il 15 maggio scorso sul pianeta rosso e partita dalla base spaziale di Wenchang, sull’isola di Hainan. Durante il 2020, con i confini chiusi ai viaggi internazionali, è diventata la principale destinazione per i luxury travelers della Repubblica Popolare e i negozi locali dei principali brand globali hanno generato il maggior fatturato su scala mondiale. Nel maggio di quest’anno, poi, nel capoluogo Haikou si è tenuta la prima fiera dei consumi. «La fiera ha trasformato Hainan nel più grande centro per gli acquisti di lusso in Cina e addirittura nel mondo», ha affermato Chi Fulin, capo del China Institute for Reform and Development dell’isola. Organizzata dal governo provinciale e dal Ministry of Commerce per promuovere il progetto della nuova zona di libero scambio, la China International Consumer Products Expo ha visto la partecipazione di 2.500 brand – dagli yacht, all’abbigliamento, alle automobili, ai principali beni di consumo – di cui oltre 1.300 provenienti dall’estero, e l’Italia era presente con più di 50 firme tra cui Armani, Valentino, Sergio Rossi, Etro. «Dopo il 2025, l’intera isola potrebbe essere esente da dazi e divenire un paradiso per il settore turistico e per quello del commercio al dettaglio. Questi marchi globali si stanno preparando per le future opportunità offerte dal nuovo Free Trade Port», ha spiegato Han Shengjian, direttore dell’ufficio provinciale per lo sviluppo economico internazionale. In quell’occasione, è stata annunciata la Hainan Design Week del prossimo novembre, con l’Italia Paese partner, che attirerà oltre 100.000 visitatori nella città di Haikou.
La strategia per l’isola punta alla creazione di un Free Trade Port “modello”, in cui transazioni finanziarie, scambi commerciali e investimenti transfrontalieri siano facilitati e liberalizzati. Il “Piano complessivo per la realizzazione del porto di libero scambio di Hainan” è stato presentato il primo giugno dello scorso anno dai vertici dello Stato. Il progetto mira a trasformare i 35.000 km quadrati dell’isola nella Free Trade Zone più attrattiva di tutta la Cina. Le società registrate nel territorio e attive in settori incentivati dal governo potranno beneficiare di un’aliquota fiscale sui redditi pari al 15%, inferiore rispetto a quella ordinaria del 25%. Inoltre, entro il 2025, saranno eliminati i dazi su tutto il territorio, come per la regione ad amministrazione speciale di Hong Kong. Le attività economiche che garantiranno un valore aggiunto prodotto localmente di almeno il 30% nella lavorazione dei beni potranno godere di dazi zero anche sulle importazioni verso la Cina continentale. La fiscalità per manager e professionisti stranieri riconosciuti come highly skilled talent è già al 15%: è il regime tributario individuale più vantaggioso in tutto il Paese. Tra le altre politiche favorevoli, vi sono l’agevolazione del rilascio di visti per affari o turismo e la possibilità per i cittadini della Repubblica Popolare di spendere fino a 14.000 dollari l’anno nei negozi duty free dell’isola. Le misure proposte hanno una portata maggiore rispetto a quelle delle altre zone di libero scambio del Dragone, come Shanghai o Shenzhen, che negli anni hanno registrato ottimi risultati.
L’ex-Impero Celeste ha costruito la propria crescita con progetti strategici di lungo periodo, calcolando in modo puntuale settori, regioni e modalità ideali al proprio sviluppo. Il piano di investimento per Hainan conferma l’attenzione di Pechino su tutta l’area che include le province del Sud, mentre i settori “di punta” nella strategia per l’isola sono: alta tecnologia, turismo, agricoltura, sanità, istruzione, cultura, logistica, costruzioni, finanza ed energia. «Hainan ha un grande potenziale nell’espansione della moderna industria dei servizi, in particolare nella finanza, nell’assistenza medica e sanitaria, nell’istruzione e nel consumo di lusso. Il Free Trade Port svolgerà un ruolo crescente nella riforma e apertura della Cina e combinerà scambi internazionali e nazionali», ha spiegato Chi Fulin.