sabato, 27 Aprile 2024

Cambia la musica al Camp Nou: con Spotify il Barcellona punta in alto

Sommario

Conto alla rovescia per il via all’accordo che potrebbe salvare le casse del Barcellona. Spotify, la più nota piattaforma musicale di streaming al mondo diventa, dal 1° luglio 2022, main partner e official audio streaming partner del club. Ma basterà per risanare la casse dei catalani o il prossimo calciomercato sarà all’insegna delle rinunce?

LE CIFRE

L’accordo ha durata quadriennale, fino alla stagione 2025/2026 e, nonostante le cifre esatte della sponsorizzazione non siano ancora note, secondo la stampa spagnola – 2Playbook e Mundo Deportivo su tutti – Spotify dovrebbe versare nelle casse del Barça 57,5 milioni di euro a stagione. Due e mezzo in più rispetto a Rakuten, azienda giapponese di commercio elettronico, che concluderà la sua partnership con i catalani il 30 giugno 2022.

Il logo Spotify campeggerà sulle maglie dei calciatori blaugrana – sia della squadra maschile sia di quella femminile – per quattro annate. La collaborazione servirà anche per far diventare una delle divise più iconiche della storia del calcio uno spazio per rendere omaggio a diversi artisti provenienti da tutto il mondo. Inoltre è prevista anche la sponsorizzazione del materiale d’allenamento per i prossimi tre anni.

Le cifre, come detto, non sono ancora ufficiali, ma dovrebbero essere comunicate il 3 aprile, in occasione dell’assemblea straordinaria dei delegati del club catalano.

SPOTIFY CAMP NOU

Per la prima volta dal 1957, data della sua inaugurazione, il Barcellona ha ceduto i naming rights del suo stadio, che diventerà lo «Spotify Camp Nou». L’azienda nata in Svezia, per affiancare il proprio nome a una delle arene calcistiche più famose del mondo – dove hanno giocato, tra gli altri, Cruijff, Maradona e Messi – verserà altri 5 milioni di euro all’anno alla società di Joan Laporta.

Ed è lo stesso presidente a commentare l’accordo: «Siamo molto orgogliosi di poter annunciare un’alleanza pionieristica come questa con un’entità di riferimento mondiale come Spotify. Questa unione ci permetterà di continuare ad avvicinare il club ai suoi tifosi e di farli sentire, ancora di più, parte della famiglia Barça attraverso esperienze uniche, che ci permetteranno di unire spettacolo e calcio, permettendoci di raggiungere allo stesso tempo un numero maggiore di persone in tutto il mondo».

PROFONDO ROSSO

Un primo passo verso una – difficilissima – stabilizzazione finanziaria del club, che versa in cattivissime acque. La squadra catalana è l’unica, tra quelle di Liga e Segunda Division, ad aver un numero negativo nei dati salariali: -144,353 milioni euro. Un problema che si era già presentato ad agosto 2021 e che aveva impedito di rinnovare il contratto a Leo Messi. Una situazione che non si era mai verificata. Vero è che il Barcellona aha debiti per oltre un miliardo di euro, ma era riuscita a mantenere il segno più alla voce salary cap. Nonostante l’addio di giocatori dall’ingaggio pesantissimo, Coutinho, Griezmann, Pjanic e lo stesso Messi, il monte ingaggi del Barça è sempre più a tinte profondo rosso.

CAPITOLO MERCATO

Con le casse disastrate, il Barcellona sarà costretto a un mercato di parametri zero – Christensen dal Chelsea e Kessié dal Milan i nomi più probabili – ma dovrà rinunciare a colpi ad effetto. Nonostante Laporta continui a sostenere di “poter fare mercato”, già la sessione di gennaio ha fatto sorgere molti dubbi in Spagna: come hanno fatto ad arrivare contemporaneamente Aubameyang, Adama Traore, Ferran Torres e Dani Alves?

Una cosa è certa: Haaland e Mbappè sono sogni che rimarranno tali.

ESPAI BARÇA

Molto più probabile che la cessione dei naming rights del Camp Nou e la sponsorizzazione con Spotify si inseriscano in Espai Barça. Un progetto di restyling delle strutture e del brand Barcellona, che prevede la ristrutturazione dello stadio e delle aree limitrofe, per creare «lo spazio sportivo e di intrattenimento più grande e innovativo di una città europea».

Il rinnovamento non riguarderà solo il Camp Nou, ma tutta la Ciutat Esportiva. Il Palau Blaugrana, dove giocano le squadre di basket, calcio a 5, di hockey su pista e di pallamano del Barcellona, e l’Estadi Johan Cruijff, dedicato al grande giocatore olandese, dove si giocano le partite della squadra femminile e dell’Under-19 dei culers.

Il progetto Espai Barça avrà ripercussioni anche sul rinnovo della partnership tra Spotify e il Barcellona, che, quando i lavori saranno conclusi, potrebbe aumentare la richiesta per i naming rights a una cifra intorno ai 20 milioni euro a stagione.

Alessio Incerti

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FOTO: Tim Roosjen da Unsplash.com, PhotoMIX-Company da Pixabay.com