Conto alla rovescia per il via all’accordo che potrebbe salvare le casse del Barcellona. Spotify, la più nota piattaforma musicale di streaming al mondo diventa, dal 1° luglio 2022, main partner e official audio streaming partner del club. Ma basterà per risanare la casse dei catalani o il prossimo calciomercato sarà all’insegna delle rinunce?
LE CIFRE
L’accordo ha durata quadriennale, fino alla stagione 2025/2026 e, nonostante le cifre esatte della sponsorizzazione non siano ancora note, secondo la stampa spagnola – 2Playbook e Mundo Deportivo su tutti – Spotify dovrebbe versare nelle casse del Barça 57,5 milioni di euro a stagione. Due e mezzo in più rispetto a Rakuten, azienda giapponese di commercio elettronico, che concluderà la sua partnership con i catalani il 30 giugno 2022.
Il logo Spotify campeggerà sulle maglie dei calciatori blaugrana – sia della squadra maschile sia di quella femminile – per quattro annate. La collaborazione servirà anche per far diventare una delle divise più iconiche della storia del calcio uno spazio per rendere omaggio a diversi artisti provenienti da tutto il mondo. Inoltre è prevista anche la sponsorizzazione del materiale d’allenamento per i prossimi tre anni.
Le cifre, come detto, non sono ancora ufficiali, ma dovrebbero essere comunicate il 3 aprile, in occasione dell’assemblea straordinaria dei delegati del club catalano.
SPOTIFY CAMP NOU
Per la prima volta dal 1957, data della sua inaugurazione, il Barcellona ha ceduto i naming rights del suo stadio, che diventerà lo «Spotify Camp Nou». L’azienda nata in Svezia, per affiancare il proprio nome a una delle arene calcistiche più famose del mondo – dove hanno giocato, tra gli altri, Cruijff, Maradona e Messi – verserà altri 5 milioni di euro all’anno alla società di Joan Laporta.
Ed è lo stesso presidente a commentare l’accordo: «Siamo molto orgogliosi di poter annunciare un’alleanza pionieristica come questa con un’entità di riferimento mondiale come Spotify. Questa unione ci permetterà di continuare ad avvicinare il club ai suoi tifosi e di farli sentire, ancora di più, parte della famiglia Barça attraverso esperienze uniche, che ci permetteranno di unire spettacolo e calcio, permettendoci di raggiungere allo stesso tempo un numero maggiore di persone in tutto il mondo».
PROFONDO ROSSO
Un primo passo verso una – difficilissima – stabilizzazione finanziaria del club, che versa in cattivissime acque. La squadra catalana è l’unica, tra quelle di Liga e Segunda Division, ad aver un numero negativo nei dati salariali: -144,353 milioni euro. Un problema che si era già presentato ad agosto 2021 e che aveva impedito di rinnovare il contratto a Leo Messi. Una situazione che non si era mai verificata. Vero è che il Barcellona aha debiti per oltre un miliardo di euro, ma era riuscita a mantenere il segno più alla voce salary cap. Nonostante l’addio di giocatori dall’ingaggio pesantissimo, Coutinho, Griezmann, Pjanic e lo stesso Messi, il monte ingaggi del Barça è sempre più a tinte profondo rosso.
CAPITOLO MERCATO
Con le casse disastrate, il Barcellona sarà costretto a un mercato di parametri zero – Christensen dal Chelsea e Kessié dal Milan i nomi più probabili – ma dovrà rinunciare a colpi ad effetto. Nonostante Laporta continui a sostenere di “poter fare mercato”, già la sessione di gennaio ha fatto sorgere molti dubbi in Spagna: come hanno fatto ad arrivare contemporaneamente Aubameyang, Adama Traore, Ferran Torres e Dani Alves?
Una cosa è certa: Haaland e Mbappè sono sogni che rimarranno tali.
ESPAI BARÇA
Molto più probabile che la cessione dei naming rights del Camp Nou e la sponsorizzazione con Spotify si inseriscano in Espai Barça. Un progetto di restyling delle strutture e del brand Barcellona, che prevede la ristrutturazione dello stadio e delle aree limitrofe, per creare «lo spazio sportivo e di intrattenimento più grande e innovativo di una città europea».
Il rinnovamento non riguarderà solo il Camp Nou, ma tutta la Ciutat Esportiva. Il Palau Blaugrana, dove giocano le squadre di basket, calcio a 5, di hockey su pista e di pallamano del Barcellona, e l’Estadi Johan Cruijff, dedicato al grande giocatore olandese, dove si giocano le partite della squadra femminile e dell’Under-19 dei culers.
Il progetto Espai Barça avrà ripercussioni anche sul rinnovo della partnership tra Spotify e il Barcellona, che, quando i lavori saranno conclusi, potrebbe aumentare la richiesta per i naming rights a una cifra intorno ai 20 milioni euro a stagione.
Alessio Incerti
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