Cifra record per l’acquisto di una società sportiva. Il nuovo proprietario del Chelsea, Todd Boehly, ha rilevato il club da Roman Abramovich mettendo sul piatto circa 5 miliardi di euro. Beffato l’altro gruppo di investitori, con a capo Martin Broughton, tra cui il pilota Lewis Hamilton e la tennista Serena Williams. L’ultimo step consiste nell’approvazione dell’operazione da parte della Premier League e del governo britannico.
QUANDO DIVENTERÀ PROPRIETARIO BOEHLY E CHI LO AFFIANCHERÀ
Nel comunicato diffuso dal Chelsea, il club rende noto che Todd Boehly diventerà proprietario alla fine di maggio. Il tycoon americano è già comproprietario di una squadra di baseball, i Los Angeles Dodgers, e fondatore di Eldridge Industries.
Alla guida dei Blues non sarà solo. Al suo fianco – nelle vesti di maggiore azionista – c’è la società di private equity statunitense Clearlake Capital, oltre a diversi soci minori come l’altro proprietario dei Dodgers, Mark Walter, il miliardario svizzero, Hansjoerg Wyss, e il promotore immobiliare britannico, Jonathan Goldstein.
QUALI CORDATE HA BATTUTO TODD BOEHLY
La cordata maggiormente interessata ad acquistare il Chelsea, oltre a quella di Boehly, era guidata da Martin Broughton, vicepresidente dell’International Airlines Group (società che controlla British Airways, Iberia e Vueling) e già noto nel mondo nel calcio (era stato nominato presidente del Liverpool con l’incarico di accelerare la cessione del club agli americani, guidati da Tom Werner).
Oltre a lui, in corsa c’era anche Steve Pagliuca, co-proprietario dei Boston Celtics (squadra di basket) e nuovo azionista dell’Atalanta. La base d’asta è partita intorno ai 3,5 miliardi di euro, Boehly ha sorpreso tutti alzando l’offerta a 5.
QUANTO AVREBBERO SPESO SERENA WILLIAMS E LEWIS HAMILTON
Con un investimento da 12 milioni di euro a testa, Lewis Hamilton e Serena Williams erano pronti a prendersi il Chelsea. Soprattutto la seconda, un’abilissima investitrice: il suo nome figura in tantissimi consigli di amministrazione così come tra i finanziatori di oltre 60 startup. Entrare nel cda del Chelsea non avrebbe rappresentato una novità (dal 2009 possiede alcune quote dei Miami Dolphins, squadra della NFL americana), e un confronto con il pallone non la spaventa (da poco è nel consiglio di amministrazione di Sorare, che si occupa di NFT nel mondo del calcio).
Il pilota più pagato di tutta la Formula 1 e una delle tenniste più vincenti di tutti i tempi non sarebbero stati i primi sportivi (o ex sportivi) a diventare presidenti di una squadra di calcio.
DA RONALDO A LEBRON JAMES, QUANDO GLI ATLETI SOGNANO LA PRESIDENZA
Gianluca Vialli, che da calciatore ha vinto – tra le altre cose – uno scudetto con la Sampdoria e una Champions League con la Juventus, è stato vicinissimo a diventare il presidente del club blucerchiato. Ma dopo l’arresto di Massimo Ferrero, la Samp è passata nelle mani di Marco Lanna, anche lui ex giocatore della squadra genovese. Il nuovo numero uno ha bruciato la concorrenza di Vialli, supportato a più riprese da alcune cordate intenzionate a rilevare la squadra.
Dopo Vialli e Lanna, impossibile non pensare a David Beckham, che ha addirittura fondato un club negli Stati Uniti: il Miami MLS. O a Paolo Maldini, oggi dirigente rossonero, che nel 2016 ha creato il Miami FC insieme all’amico e imprenditore Riccardo Silva. Un compagno di squadra di entrambi, rispettivamente ai tempi del Real Madrid e del Milan, ha due club: si tratta di Ronaldo, che ha in mano il 90% del Cruzeiro (comprato per 62 milioni di euro), e il 72% del Valladolid (circa 50 milioni di euro l’esborso complessivo). A questo lungo elenco è iscritto anche Zlatan Ibrahimovic: l’attaccante svedese è proprietario del 50% dell’Hammarby.
C’è poi il capitolo relativo agli azionisti. Juan Mata, Michu e Santi Cazorla hanno acquistato le quote del Real Oviedo, la squadra che li ha lanciati, per aiutarla a superare alcune difficoltà economiche: tutti e tre giocano ancora, ma a carriera finita potrebbero sedere nel cda. Didier Drogba, ex Chelsea, ha chiuso la carriera negli Usa, con i Phoenix Rising FC: quando ha firmato, ne ha approfittato per diventare anche azionista.
Ma il calcio piace anche agli altri atleti. Nel 2011, per esempio, LeBron James, stella dei Los Angeles Lakers in Nba, ha acquistato una quota minoritaria del Liverpool: inizialmente la partecipazione valeva 6,5 milioni di dollari, ma dopo 11 anni è schizzata a 43 milioni di dollari grazie ai successi ottenuti dai Reds.
Simone Vazzana
FOTO copertina da Unsplash
FOTO interna da Unsplash