sabato, 27 Aprile 2024

Allarme risparmio: come affrontare l’incertezza del momento

Sommario

Intuito e tanta informazione. Sono questi i due pilastri fondanti la pratica del buon investitore. Perché proprio in momenti complicati finanziariamente come quello attuale, tra titoli in caduta libera e mercati in oscillazione, è necessario guardare oltre la contingenza per fare progetti a lungo termine. Come? Ma, soprattutto, con l’aiuto di chi? «Serve un consulente adeguato», dice Luigi Conte, presidente di ANASF (Associazione nazionale consulenti finanziari). «Per saperlo bisogna capire se possiede una certificazione Efpa (European Financial Planning Association) o eventuali altre certificazioni e l’intermediario per cui lavora. La scelta infine non può prescindere dal lavoro di costruzione di una relazione di fiducia che deve essere opportunamente coltivata fin dai primi incontri».

Quali sono i parametri più indicativi?

«È bene ricordare che, ai sensi della normativa vigente, il consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede deve rispettare diverse norme nell’istituzione della relazione con un nuovo cliente. Per citarne alcune, deve consegnare copia di una dichiarazione da cui risultino tutti gli elementi identificativi dell’intermediario e i suoi dati anagrafici e chiedere informazioni che consentano di effettuare la valutazione di adeguatezza ai sensi del Regolamento intermediari Consob, che è consultabile sul sito della Commissione. In particolare, il consulente finanziario deve chiedere al cliente notizie circa la conoscenza ed esperienza in materia di investimenti; la sua situazione finanziaria, inclusa la capacità di sostenere perdite, e gli obiettivi di investimento, compresa la tolleranza al rischio. Prima di qualsiasi sottoscrizione, il cliente deve ricevere copia del prospetto informativo o degli altri documenti informativi, così come dei contratti e di ogni altro documento sottoscritto. Inoltre, il monitoraggio del piano di investimento deve essere costante e, laddove il professionista lavori in team, questo può meglio gestire le esigenze che dovessero emergere lungo il ciclo di vita del risparmiatore e dei suoi cari».

Come valutare la performance di sostenibilità di un consulente?

«La sensibilità dei risparmiatori sui temi della sostenibilità è sempre più marcata e vi sono diversi aspetti che è possibile tenere in considerazione rispetto alle modalità con cui viene affrontato il tema. Molte piattaforme innovative oggi permettono di comprendere se effettivamente le soluzioni di investimento individuate rispondono ai criteri Esg, dimostrando con grafici e report specifici quanto queste siano conformi. Un altro indicatore è rappresentato dai corsi di formazione. ANASF già nel 2020 ne ha istituito uno in collaborazione con Sda Bocconi School of management, che rappresenta un percorso propedeutico per la certificazione Efpa Esg Advisor. Inoltre, dal 2 agosto, gli investitori dovranno indicare le proprie “preferenze di sostenibilità”, scegliendo di integrare o menonel proprio investimento strumenti finanziari/assicurativi sostenibili ai sensi del Regolamento Tassonomia, del Regolamento SDFR o tenendo conto dei principali effetti negativi dell’investimento sui fattori di sostenibilità in termini qualitativi/quantitativi. Il cliente potrà così valutare l’approccio utilizzato dal consulente per tenere in considerazione le sue preferenze di sostenibilità».

Appoggiarsi a una rete può offrire un aiuto concreto?

«Rivolgersi a una rete di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede può rappresentare la differenza nella scelta di un valido professionista. La categoria che rappresento ha costruito la propria professionalità giorno dopo giorno da oltre 45 anni. Laddove, raramente, vi sono stati casi di risparmio tradito, questi purtroppo hanno fanno più notizia che il lavoro ben svolto in questi decenni con gli oltre 5milioni di clienti firmatari e le relative famiglie. A tutelare l’operato della categoria e l’interesse dei risparmiatori sono sia la funzione di vigilanza dell’Albo Ocf che il Collegio dei Probiviri ANASF, per gli associati. L’Associazione ha inoltre sancito un codice deontologico che tutti gli associati sono tenuti a rispettare con regole di comportamento verso i clienti, gli intermediari e i propri colleghi».

Viste le tante piattaforme dedicate, la consulenza self-made è valida o può rappresentare un pericolo?

«È rischiosa per i numerosi risparmiatori che si espongono, oggi più di ieri, a cadere in distorsioni cognitive quali l’eccesso di sicurezza, l’imitazione o la procrastinazione. Comportamenti tanto diffusi quanto inadeguati, che possono portare a scelte di investimento poco consapevoli».                                    

Marco Battistone

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Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".