venerdì, 26 Aprile 2024

Inflazione: USA pronti ad un atterraggio morbido, Europa in difficoltà

Sommario
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L’inflazione scuote l’economia globale. Stati Uniti al lavoro per garantire un atterraggio morbido, mentre l’Europa fatica a mantenere i prezzi sotto controllo. Diversi fattori macroeconomici squilibrano il Vecchio Continente e rischiano di farlo cadere.

USA ed Europa non sono in recessione, per ora

Negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione è sceso nel corso dell’ultimo anno fino al 3,5%, che è il tasso più basso in 50 anni. Nel 2022, le aziende hanno assunto più di 3,8 milioni di lavoratori, ovvero circa 400.000 al mese. Anche se il numero di posti di lavoro creati dovesse diminuire a meno della metà nel 2023, il tasso di disoccupazione rimarrà basso.

Gli aumenti salariali continueranno a sostenere i consumi americani e a stimolare la crescita economica. A settembre 2022, le retribuzioni aggregate e i salari erogati sono cresciuti dell’8,2% su base annua, superando il livello dell’inflazione, che oscilla tra il 5% e il 6%. La crescita reddituale è poi fortemente correlata alla spesa dei consumatori americani e fornisce una spinta decisiva all’attività economica generale.

Invece, l’UE dovrebbe vedere una crescita economica di appena lo 0,8% nel 2023, con un’inflazione del 7%. Tra le ragioni di questa difficile situazione troviamo la persistente incertezza politica, l’elevata pressione sui prezzi dell’energia, il potere d’acquisto ridotto delle famiglie, il commercio estero più debole e le condizioni di finanziamento più restrittive. Tuttavia, la crescita economica del continente dovrebbe aumentare in media dell’1,6% entro il 2024 e l’inflazione dovrebbe scendere al 3%. Secondo la Commissione europea, il mercato del lavoro rimarrà resiliente. Il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare solo leggermente al 6,5% nel 2023 e scendere nuovamente al 6,4% nel 2024.

L’Italia crescerà lentamente

In Italia, l’inflazione, dopo i picchi degli scorsi mesi, vede un rallentamento. L’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenta del 10,1% su base annua, scendendo dal +11,6% del mese precedente. Dato che non influirà molto sui tassi di interesse. Infatti, la necessità da parte della Bce di tenere l’inflazione sotto controllo aumentando i tassi rimane.

Gli esperti del Fondo Monetario Internazionale si aspettano che l’economia italiana crescerà lentamente nel 2023, +0,6%. Previsione che piazzerebbe il Bel Paese in una posizione migliore rispetto al previsto.

«In Italia la crescita si è contratta marginalmente nell’ultimo trimestre del 2022, ma si prevede che quest’anno si riprenda gradualmente e che si eviti una recessione tecnica per il 2023. Il Pil reale dovrebbe crescere dello 0,8% grazie alla domanda privata ma anche ai progetti di investimento pubblico inclusi nel Piano di ripresa e resilienza del Paese. Le prospettive del Pil per il 2024 rimangono praticamente invariate rispetto all’autunno con una crescita prevista all’1%», ha detto Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli affari economici e monetari.

Il mercato immobiliare americano ed europeo

L’edilizia abitativa è una componente chiave dell’indice dei prezzi al consumo. Negli Sati Uniti, la componente relativa agli alloggi spiega il 40% dell’aumento dell’inflazione negli ultimi 12 mesi, +6,6%. Con il forte aumento dei tassi ipotecari, i prezzi degli immobili hanno raggiunto il picco e dovrebbero rallentare nel 2023. Seppur con un certo ritardo, anche la pressione sugli affitti dovrebbe diminuire. Gli esperti si aspettano di vedere segnali di un rallentamento dell’inflazione in USA entro il secondo semestre del 2023. Se dovesse attenuarsi con un tasso di disoccupazione ancora basso, la FED (Banca Centrale americana) potrebbe ammorbidire la politica monetaria e sospendere i rialzi dei tassi. Un’inflazione consistentemente più bassa spingerà i redditi reali e la spesa dei consumatori, con la possibilità di estendere la durata del ciclo economico.

In Europa, l’aumento dei tassi di interesse, mitigato dalla scarsa offerta di immobili residenziali, farà sì, secondo S&P, che i prezzi calino nell’area Euro ma non crollino. Per il 2023 il massimo calo di prezzo è previsto in Portogallo, -4,4 %. L’Italia vede una sostanziale stabilità con un aumento dell’1,5 % nei prezzi 2022 che sarà annullato completamente nel 2023 per poi vedere aumenti dell’1 % sia nel 2024 che nel 2025.

Focus sull’Italia

Il 2023 vede ridursi il Superbonus, che ha tanto sostenuto il mercato delle ristrutturazioni, dal 110 al 90 per cento. Secondo Nomisma, società di consulenza, sono 2,4 milioni le famiglie che aderiranno nel 2023 alla nuova norma del superbonus con aliquota al 90%. Rispetto al 2022 i dati evidenziano un tasso di abbandono del 12% per le richieste di usufruire della nuova misura.

La determinante che più inciderà sull’andamento del mercato residenziale nazionale è l’andamento dei tassi di interesse sui mutui, il cui aumento registrato nel 2022 non ha per il momento inciso sulle compravendite. Ci troviamo di fronte a un aumento dei tassi che però non è ancora ritenuto oltre il livello di guardia tanto da generare allarmismo tra investitori e potenziali acquirenti. Tuttavia, è chiaro che un ulteriore innalzamento della curva inflattiva, che spingerebbe la BCE ad aumentare i tassi, potrebbe determinare una contrattura nella domanda di acquisto.

Per i prezzi delle abitazioni si prevede un aumento dello 0,7 per cento nel 2023 e dello 0,5 per cento nel 2024, per quanto riguarda le 13 principali città italiane.

«Quello che ci aspettiamo è un rallentamento del mercato, già in atto dalla seconda metà del 2022 e che sicuramente sarà confermato dai dati» commenta Dario Castiglia, Ceo e founder di Re/Max Italia. «Per il 2023 non prevediamo una vera crisi immobiliare perché, nonostante gli aumenti, i tassi di interesse sono a livelli ancora interessanti se comparati ai picchi raggiunti in anni passati». ©

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]