venerdì, 19 Aprile 2024

Pirateria e Champions, le incognite sui diritti tv della Serie A

Sommario
Serie A

Il destino dei diritti televisivi del maggiore campionato italiano di calcio è sempre più incerto. Lo stop al Salva Calcio 2 mette di nuovo in discussione il risultato finale. Negli ultimi giorni prende sempre più quota la possibilità che alcune partite possano essere trasmesse in chiaro. La decisione spetta ora alla Lega Serie A, Rai e Mediaset sono alla finestra in attesa di nuovi sviluppi. Il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi sarebbe già pronto a stanziare 200 milioni. La partita ha sempre più il sapore di una finale per il massimo campionato italiano, che naviga in un mare di ristrettezze economiche. Il bilancio sarebbe infatti in negativo di 5 miliardi di euro, a causa di debiti maturati negli ultimi anni. Nel frattempo, la UEFA ha incassato complessivamente 1 miliardo di euro per i diritti della Champions League e delle altre manifestazioni calcistiche europee. La maggior parte del pacchetto va a Sky, seguito da Amazon. Una notizia che aggiunge nuove preoccupazioni per la Lega Serie A, che punta il faro sul tema della pirateria. Un fenomeno che costerebbe ogni anno circa 2 miliardi di euro.

Serie A, cosa aspettarci dal prossimo bando per i diritti tv?

Il recente stop all’inserimento del Salva Calcio 2 nel decreto Milleproroghe, deciso dal Quirinale, ha escluso la possibilità di prorogare i contratti attuali con Dazn e Sky. Una decisione che ha ridotto le opzioni sul tavolo della Serie A, che può scegliere di assegnare i diritti ad un altro operatore o gruppo, oppure eliminare la clausola d’esclusività. Un’opzione che fa gola alle emittenti concorrenti, che sperano nella possibilità di aggiudicarsi pacchetti di partite a un prezzo inferiore. La strada è la stessa percorsa dalla Serie B, ma non tutti gli attori in gioco concordano.

L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha tracciato un quadro della situazione che mostra le tante incognite in gioco nella delicata partita che si sta giocando.

«Ci aspetta il bando per i diritti televisivi più difficile di sempre. Il mercato è complesso, abbiamo registrato la progressiva disaffezione di Mediaset e la scelta di Sky, nell’ultimo triennio, di avere un ruolo più marginale. Ma ciò che preoccupa è che ci troviamo in un sistema in cui manca la certezza del diritto», ha spiegato De Siervo.

La Champions League preoccupa la Serie A

A preoccupare ancora di più la Lega, arriva la vendita miliardaria dei diritti televisivi della Champions e delle altre competizioni UEFA. L’Union of European Football Associations ha incassato da Sky e Amazon il 30% in più per la cessione dei diritti per il periodo 2024/2027, rispetto al bando precedente. Il timore è che al principale campionato italiano rimangano solamente “le briciole”.

È lo stesso formato della massima competizione calcistica europea per club a preoccupare via Rossellini riguardo la progressiva perdita di centralità del primo campionato. Quest’anno infatti il numero delle squadre che partecipano alla Champions League salirà da 32 a 36 e le partite internazionali aumenteranno del 50%.

In aiuto arrivano le grandi banche di investimento Goldman Sachs e JPMorgan, che sarebbero interessate a finanziare la Serie A attraverso i diritti TV.

Quanto costa la pirateria al calcio italiano?

L’amministratore della Lega Serie A ha proposto di «inserire in uno dei prossimi strumenti legislativi una norma chiara contro la pirateria del calcio, che ha caratteristiche diverse da tutto il resto: ha bisogno di un intervento immediato, per far cadere il sito pirata entro 30 minuti. Senza questo intervento saremo sempre il calcio più piratato del mondo. Quindi più poveri».

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM) si è già mossa per contrastare la pirateria. Nella seduta del 20 dicembre scorso, l’AGCOM ha deliberato di avviare una consultazione pubblica riguardo l’applicazione del Regolamento sul diritto d’autore online. Il punto centrale è l’introduzione della possibilità di impedire in via cautelare l’accesso a piattaforme pirata nei primi minuti della partita di calcio. Così facendo, l’Autorità spera di ottenere maggiore potere di intervento sulla trasmissione illegale di contenuti audiovisivi, in particolare le manifestazioni sportive.

La strategia dell’Autorità punta a contrastare un fenomeno che è in continuo aumento, come dimostrano i risultati delle ultime indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Milano. Il giro d’affari intorno allo streaming illegale di partite di calcio si avvia a superare la soglia dei 2 miliardi di euro. Sono circa 500.000 gli italiani abbonati alle Pay TV pirata.

La stessa AGCOM ha deciso ieri di prorogare dal 31 marzo al 31 maggio 2023 il termine per la chiusura del procedimento avviato nel 2021 per accertare eventuali accordi anticoncorrenziali tra Telecom Italia e Dazn. L’indagine si concentra sulla concessione dei diritti audiovisivi della Serie A per il triennio 2021-2024. L’Autorità ha accolto le richieste delle due aziende, che chiedevano più tempo per organizzare la propria difesa.

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