La partita per i diritti televisivi della massima divisione del campionato italiano entra nel vivo. Spunta il Salva Calcio 2 e la palla passa alla Lega Serie A. Le opzioni sul tavolo sono tre: prolungare i contratti attuali con Dazn e Sky, assegnarli a un altro operatore o eliminare l’esclusività. Sono gli scenari che si aprono dopo l’approvazione dell’emendamento Salva Calcio 2 da parte della Commissione Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. Confluirà nel prossimo decreto legge in rampa di lancio: il Milleproroghe. La partita ha l’importanza di una finale per il sistema calcio italiano. La vittoria di questo match potrebbe valere più di un miliardo di euro, come suggerisce l’esempio della Serie B.
Arriva il Salva Calcio 2
Il cosiddetto Salva Calcio 2 introduce la possibilità che i contratti per i diritti delle partite, che attualmente detengono Dazn e Sky, “possano essere prorogati per il tempo necessario e comunque non oltre la durata complessiva di 5 anni”.
La condizione è che altri operatori non presentino offerte migliori rispetto a quella attuale, pari a 927,5 milioni. Una freccia in più nella faretra della Lega Serie A, che dovrà ora condurre un’indagine di mercato per sondare il terreno. Sarebbe il piano B da attuare nel caso in cui non dovessero arrivare offerte ritenute adeguate.
Diritti tv, esclusività o ripartizione?
La Lega Serie A sta già lavorando alla stesura dei bandi per il prossimo triennio che, secondo le linee guida dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), dovrebbero permettere al maggior numero possibile di operatori di trasmettere le partite per garantire il principio di concorrenza e ridurre il prezzo per i consumatori.
La prospettiva di distribuire i diritti televisivi tra differenti operatori alletta sempre più il maggiore campionato italiano, che guarda all’esempio della Serie B per aumentare gli introiti delle partite.
Introiti che nell’ultimo bando assegnato sono scesi da 973 milioni di euro a 927,5 milioni.
La soluzione potrebbe portare liquidità nelle casse della Lega e dei club. Casse che languono, come dimostra il povero calciomercato invernale.
I trend economici evidenziano un aumento dei costi per le società, dovuti soprattutto alla crescita degli stipendi medi dei calciatori. Una tendenza che sposta il baricentro sportivo sempre più verso la Premier League, dove si concentrano la maggior parte dei club con maggiore disponibilità economica e finanziaria. Il tentativo di istituire una Superlega europea, tornata alla ribalta in questi giorni sotto una nuova veste, mira a contrastare questo fenomeno.
L’esempio arriva dalla Serie B
La Serie B ha eliminato la clausola di esclusività dai bandi per l’assegnazione dei diritti TV nel periodo 2021-2024. Una scelta che ha permesso di far aumentare sensibilmente le entrate della Lega e, di conseguenza, delle società di calcio.
Gli introiti sono passati infatti da 26,7 milioni di euro a 50 milioni. Fondi che arrivano da Helbiz, Sky e Dazn. i tre broadcaster che trasmetteranno le partite della serie cadetta.
A chi saranno assegnati i prossimi diritti tv? Quanti anni dureranno? Saranno esclusivi? Sono tante le domande che devono ancora trovare risposta.