venerdì, 26 Aprile 2024
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Superbonus

Il Superbonus è tornato, almeno per qualche mese. Il 5 aprile il Senato ha approvato la revisione dell’articolo 119 del Decreto Bilancio, il cosiddetto “Dl Superbonus”. L’emendamento contiene le nuove misure sulla cessione di crediti di imposta derivanti da agevolazioni fiscali per interventi edilizi. Proroga delle scadenze per villette, titoli di Stato agli “esodati del Superbonus” e stop a futuri sconti in fattura e cessioni del credito. Ecco tutte le nuove misure.

Addio cessione del credito e sconto in fattura

L’ultimo emendamento approvato dal Senato non cambia il destino dei due strumenti principe del Superbonus 110%, cessione del credito e sconto in fattura, che saluteremo presto.

Con il decreto legge n. 11 del 2023, il 17 febbraio di quest’anno è diventato il termine ultimo per presentare domanda di accesso a questi due strumenti agevolativi.

Cessione del credito e sconto in fattura hanno favorito la crescita dell’edilizia, ma il Governo ha deciso di abolirli a causa dei costi troppo alti per le casse dello Stato.

Le eccezioni allo stop al Superbonus

Il Dl Superbonus introduce però alcune deroghe. Rimane la possibilità di cedere il credito per interventi di riqualificazione urbana, rimozione delle barriere architettoniche, riparazione dei danni dell’alluvione nelle Marche e dei terremoti.

Anche onlus e cooperative potranno continuare ad accedere agli aiuti finanziari.

Buone notizie anche per l’edilizia libera. Chi deve installare una caldaia o infissi nuovi potrà beneficiare dello sconto in fattura e cessione del credito anche se non ha iniziato i lavori entro il 16 febbraio. La condizione è che abbia pagato un acconto oppure sia in possesso di un accordo vincolante.

Proroga dei lavori per le villette

Possono tranquillizzarsi anche i proprietari di villette che hanno intrapreso lavori di ristrutturazione o efficientamento. Una delle misure accolte con maggior sollievo dal mondo dell’edilizia è il posticipo, dal 31 marzo al 30 settembre 2023, della scadenza per il completamento di almeno il 30% degli interventi complessivi. Una decisione che alleggerisce un po’ la pressione sulla filiera ma anche sulle famiglie, che rischiavano di dover pagare le spese di tasca propria.

Tuttavia, il percorso di conversione del Decreto Legge n. 11 del 2023, di cui l’emendamento fa parte, si concluderà nelle prossime settimane. Per questo motivo la modifica potrebbe tardare ad entrare in vigore.

Il destino degli “esodati del Superbonus”

Novità in arrivo anche sul fronte dei crediti bloccati. Il Governo ha predisposto un nuovo strumento per la compravendita che coinvolgerà società pubbliche e istituzioni finanziarie per far fronte al problema. Gli “esodati del Superbonus” potranno compensare i crediti che vantano con buoni del Tesoro, emessi a partire dal 2028. L’emendamento prevede anche semplificazioni in tema di cessioni tra soggetti qualificati, banche e assicurazioni, che intervengono sulla responsabilità in solido. Sarà sufficiente possedere un’attestazione che certifica il possesso dei documenti di verifica del credito per ottenere l’esclusione dalla responsabilità solidale verso tutti i cessionari.

Le detrazioni per il 2022

Gli italiani che hanno un contratto di cessione del credito in essere potranno ancora effettuare la comunicazione oltre la scadenza del 31 marzo, pagando una sanzione di 250 euro. Fino al 30 novembre sarà applicata la remissione in bonis, o ravvedimento operoso. I redditi più bassi potranno contare sulla possibilità di ripartire le detrazioni delle spese sostenute nel 2022 in più tranche. Le quote annuali saranno 10 e il pagamento partirà dal periodo d’imposta 2023.

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