venerdì, 3 Maggio 2024

Torna l’ansia dell’inflazione. Piazza Affari soffre la grana Tim

Sommario
recessione

I falchi delle banche centrali, americani ed europei, continuano a rilasciare dichiarazioni aggressive su un proseguimento della stretta sui tassi perchè l’inflazione core, specialmente nel Vecchio Continente, continua a salire. Nel Regno Unito poi l’inflazione è tornata sopra il 10%. Energia e cibo in realtà non fanno più paura, anzi in alcuni casi – vedi Stati Uniti – addirittura fanno scendere i prezzi. Tassi più alti però fanno presagire recessione. E persino in Cina, nonostante un +4,5% del Pil, gli investitori non sono così sicuri di una piena espansione. L’indice di Hong Kong ha così chiuso in negativo (-1,4%) innervosendo le materie prime, al ribasso, e in generale i mercati europei. Piazza Affari alla fine sale, di pochino, fermandosi sempre lì a un passo da 28mila punti. Più 0,15% a 27.933 punti. Oltre il muro dei 28mila potrebbe cambiare tutto, ma per ora non si passa

Questa é Tim

Recupera ancora Mps, dopo le batoste delle scorse settimane, che sale di quasi il 4%. Bene ancora BancoBPM sulle intenzioni di valorizzare il business della monetica (+2%). E poi c’è Telecom Italia che finisce ko: -8,2%. Sono arrivati i rilanci sulle offerte per la rete, che il CdA dovrà esaminare il 4 maggio. Secondo Ansa la cordata con CDP (che detiene il 10% di Tim) ha alzato la proposta a 19,3 miliardi di euro, con un impatto sul debito di -17 miliardi. Il fondo americano Kkr si è spinto complessivamente a 21 miliardi. Cifre lontane dai 30 miliardi, richiesti da Vivendi, socio forte in Telecom. Per questo il mercato teme una bocciatura di entrambe le proposte. Con inevitabili grane per la società e per il governo.

Trimestrali deboli in America

Morgan Stanley è partita in ribasso del 2% per poi recuperare, dopo aver registrato un calo del 19% dell’utile trimestrale, con l’attività di investment banking rimasta sotto pressione a causa di un lungo calo delle operazioni. Netflix fino a metà seduta cedeva circa il 4%: il gigante dello streaming video ha superato le stime sugli utili degli analisti, ma ha offerto indicazioni deboli. Tesla nervosa, perdeva oltre l’1,5%, per il fatto di aver tagliato i prezzi di alcuni dei suoi veicoli per la sesta volta quest’anno. La società fondata da Elon Musk inoltre comunicherà i risultati dei primi mesi del 2023 dopo la campanella di chiusura.

L’inflazione mette ansia alle cripto

Dopo un rally sfrenato da inizio anno, l’inflazione core che non va più via mette un po’ di ansia a Bitcoin ed Ethereum. La prima perde il 3% e torna sotto i 30mila, la seconda scivola sotto i 2mila dollari lasciando sul terreno oltre il 5% (anche se il bilancio settimanale resta positivo, +4,7%). Vacilla infine intorno ai 2mila dollari l’oncia anche l’oro, sul timore di un rialzo dei tassi. Sale invece l’argento, ma in questo caso c’è anche un tema industriale. ©

 

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.