venerdì, 29 Marzo 2024

3 cose da sapere sul social rivale di Twitter

DiMarco Battistone

8 Maggio 2023
Sommario
Twitter

La difficile relazione tra il magnate americano Elon Musk e Twitter si complica ulteriormente. Il fondatore ed ex CEO della società, Jack Dorsey, rinnega pubblicamente la vendita a Musk e lancia una potenziale concorrente. Si chiama Bluesky e Dorsey è tra i suoi principali investitori. Ma potrà veramente avere successo?

1- La genesi di Bluesky

Nata proprio come spin-off di Twitter nel 2021, Bluesky viene creata come un esperimento. E infatti la piattaforma, per ora aperta esclusivamente su invito e in versione App, ha il suo punto di forza soprattutto nel funzionamento decentralizzato. Nessuno può possederla né controllarla autonomamente, senza il consenso degli altri utenti e ciascuno è libero di creare i propri gruppi e le proprie App all’interno della piattaforma. Una caratteristica che per ora sembra essere praticamente l’unica a differenziarla da Twitter. Secondo gli utenti che l’hanno provata, l’interfaccia pare essere molto simile a quella dell’uccellino, ma più semplice e scarna.

2- I rischi di un mercato saturato

Eppure, un social network decentralizzato nello stesso segmento di Twitter c’era già stato. Si tratta di Mastodon, la piattaforma fondata nel 2016 ma balzata agli onori della cronaca soprattutto a partire dall’ascesa di Musk al controllo di Twitter. Anch’essa decentralizzata e con caratteristiche simili a quelle di Bluesky, aspirava ad accogliere tutti gli utenti di Twitter attirati dal nuovo corso del social, all’insegna della libertà di parola incondizionata e dei licenziamenti di massa (più dell’80% dei dipendenti totali). Ma, tanto velocemente era salito alla ribalta, quanto velocemente Mastodon è stato dimenticato. Un fatto che non sembra promettere bene per il futuro del piccolo social Bluesky, di fatto ancora una versione Beta.

3- La leadership di Musk alla prova dei fatti

Tuttavia, la presenza di Jack Dorsey nel board della società non è da sottovalutare. Il fatto che il fondatore abbia scelto di rimanere in Bluesky anche dopo aver lasciato qualsiasi incarico in Twitter fa sicuramente pensare. E, soprattutto ora che lo stesso Dorsey ha sconfessato pubblicamente la colossale vendita dello scorso anno, potrebbe essere una destinazione credibile per gli esuli di Twitter. In tal caso, quella che è stata tacciata come scarsa originalità, ovvero le grandi somiglianze di interfaccia nelle due piattaforme, potrebbe rendere ancora più appetibile il trasferimento agli abitudinari. E se, come vorrebbe Bluesky stessa, il social dovesse riuscire a raggiungere i suoi obiettivi di interoperabilità, questo potrebbe perfino comportare la possibilità di condividervi anche contenuti generati su altri social. Ma, al di là delle considerazioni sul destino di una piattaforma ancora in fasce, il clamore suscitato parla di un implicito giudizio della gestione di Musk. Per nulla impressionati dai numerosi cambiamenti apportati, utenti e investitori sembrano al contrario stancarsi sempre di più dell’erratico comportamento del CEO di Tesla. Col rischio di perdere definitivamente la fiducia degli uni e degli altri.

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Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".