lunedì, 7 Ottobre 2024

Tasso di interesse semplice, come funziona?

Un esempio aiuta a fare chiarezza sul concetto di interesse:

i soldi che noi depositiamo in banca vengono usati dall’istituto per le proprie attività finanziarie. Cioè è come se affittassimo la somma di denaro depositata, esattamente come si affitta un appartamento o si prende a noleggio un’auto. Così la banca ci paga per poter utilizzare i nostri fondi e questo compenso si chiama interesse.

L’entità di tale somma, cioè quanto si deve pagare, è stabilito dal tasso di interesse, che evidenzia quanti euro riceviamo all’anno per ogni cento euro prestato. Tutto quanto detto vale anche quando è la banca a prestare denaro.

Le principali differenze tra tasso semplice e composto sono diverse. Nel caso del primo la percentuale viene calcolata solo sul capitale iniziale. Nel secondo si calcola sul capitale iniziale e sugli interessi accumulati nei periodi precedenti.

Il semplice porta a una crescita lineare del capitale nel tempo, mentre il composto porta a un incremento esponenziale del denaro investito. Genera così rendimenti più elevati rispetto all’altro, specialmente su orizzonti temporali lunghi.

Il primo è solitamente utilizzato per depositi o prestiti a breve termine, mentre il secondo viene usato per investimenti a lungo termine, perché più accurato.

La formula per calcolare il semplice è I = P * r * t, dove I è l’interesse, P è il capitale iniziale, r è il tasso di interesse e t è il tempo. Per il composto, la formula è A = P * (1 + r/n)^(n*t), dove A è l’importo finale, n è il numero di volte che l’interesse viene composto in un anno.

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📸 Credits: Cristi Nistor, Canva.com