Quattro banchieri centrali tutti seduti, uno accanto all’altro, a Sintra in Portogallo per il Forum 2023 delle banche centrali: Christine Lagarde (Bce), Jerome Powell (Fed), Kazuo Ueda (Bank of Japan) ed Andrew Bailey (Bank of England). Potevano venire giù i mercati mentre parlavano, in realtà hanno solo spiegato che non sono stati abbastanza restrittivi (sì, l’hanno detto) e che per questo alzeranno i tassi ancora un paio di volte nel tentativo di riportare verso il 2% l’inflazione. I mercati già lo sapevano, poche sorprese se non che mister Federal Reserve non vede una recessione americana ma non la esclude. Nemmeno Madame Lagarde ipotizza una contrazione del Pil, c’è però stagnazione. La stretta sui tassi continua, stando dunque agli annunci, però il rendimento del Btp decennale italiano è rimasto al di sotto della soglia del 4%, vicino al livello più basso dall’inizio di febbraio. Le Borsa ne approfitta.
L’inflazione cala, Piazza Affari sale
Piazza Affari ancora verde (+0,87%) e di nuovo in marcia verso i 28mila punti. L’inflazione è rallentata più del previsto a giugno (+6,4%) e la deflazione dei prezzi al consumo (-4,3%) ha subito un’accelerazione a maggio. Sul fronte societario Telecom Italia fa da apripista (+3,5%) sempre in previsione della potenziale cessione della rete, insieme a Prysmian (+3,1%), spinta dalle indicazioni positive dell’amministratore delegato Massimo Battaini. Ancora comprata Saipem (+2,6%), mentre tira il fiato Unicredit dopo un +14% da inizio mese.
Indiani record
Il Bse Sensex indiano ha chiuso in rialzo di 500 punti a quota 63.915, toccando un nuovo record. Gli investitori stranieri hanno acquistato più di 850 miliardi di rupie indiane netti in questo anno finanziario, recuperando i disinvestimenti dei due anni precedenti, per le forti prospettive di crescita dell’economia nazionale. Il valore totale delle azioni indiane ha così raggiunto i 3,5 trilioni di dollari, superiore al valore dei due maggiori mercati azionari europei, Regno Unito e Francia. L’altro gigante asiatico, la Cina, ha invece comunicato che gli utili annuali delle imprese industriali sono crollati del 18,8% nei primi cinque mesi del 2023, a causa della riduzione della domanda che ha intaccato i margini. Si spera dunque in un maggiore sostegno dalla politica monetaria alla fragile ripresa post-Covid.
Apple vede i 3000 miliardi di dollari
Secondo il Financial Times, l’amministrazione Biden sta contemplando nuovi controlli alle esportazioni di chip per l’intelligenza artificiale. Nvidia parte male ma poi si rialza. Intanto Apple, restando nel mondo dei chip, aggiorna il suo record storico a 189,31 dollari. Manca un dollaro e mezzo per arrivare a quota 190,8 dollari, che significherebbe una capitalizzazione di 3.000 miliardi di dollari, mai registrata in chiusura di seduta. In pratica Apple vale poco meno di due Italie.
Effetto BTP su raccolta fondi
Prima il Btp Italia e poi il Btp Valore, che insieme hanno raccolto quasi 40 miliardi grazie a generosi rendimenti in un arco comunque di 4 anni, hanno ulteriormente indebolito il risparmio gestito. A maggio la raccolta netta è stata di -5 mld euro, anche se il patrimonio ha tenuto, aumentando di 5 milioni a 2.258 miliardi, sostenuto da un effetto mercato positivo (+0,4% secondo le stime dell’Ufficio Studi di Assogestioni). ©