domenica, 28 Aprile 2024

AI e mercati: bolla o investimento solido?

Sommario
AI mercati

Gli investimenti in AI esplodono. Dall’inizio dell’anno, il First Trust Nasdaq Artificial Intelligence and Robotics ETF, uno dei principali indici dell’andamento degli asset connessi all’intelligenza artificiale, ha guadagnato praticamente il 30% del valore, con un’impennata di più del 10% nel solo ultimo mese. Ma cosa spinge il mercato verso l’alto?

I numeri dell’AI

L’intelligenza artificiale è il trend di mercato dell’anno. Il clamore suscitato dal rilascio dell’arcinoto chatbot ChatGPT e da software generativi suoi colleghi come Midjourney ha fatto impazzire gli investitori. I titoli del settore sono senz’altro i più caldi del momento: la vicenda di NVIDIA lo testimonia chiaramente. Principale produttore di schede grafiche al mondo e da anni all’avanguardia in fatto di AI, la compagnia statunitense è stata protagonista di una vera e propria corsa all’oro che l’ha portata a guadagnare il 177% in Borsa dall’inizio dell’anno. Una salita che la porta nell’esclusivo club delle aziende da oltre un triliardo di capitalizzazione: un titolo finora detenuto solo dalle punte di diamante del tech, Apple, Microsoft, Alphabet (casa madre di Google) e Amazon.

Cosa muove i mercati

A guidare il trend, fino a poche settimane fa, erano soprattutto i grandi investitori istituzionali, attratti dalle opportunità del settore, secondo quanto evidenzia uno studio della data company VandaTrack. Sarebbe proprio il progressivo ingresso della componente retail nel mercato ad aver spinto in alto il comparto, con un’impennata degli indici proprio nelle ultime settimane. Sempre facendo riferimento all’ETF sopracitato, il volume di vendita e acquisto non scende da fine maggio al di sotto dei 100 mila contratti al giorno, attestandosi anzi su una media più vicina ai 200 mila. Numeri che battono consistentemente i circa 50 mila di media di due o tre mesi fa. E la situazione è estesa a tutto il settore. Ma l’ingresso di massa dei piccoli attori del mercato è giustificato dai fondamentali o è legato piuttosto a fattori psicologici, come la cosiddetta FOMO (fear of missing out, la paura di perdere una ghiotta occasione, ndr)?

Effetto gregge e meme stock non cambiano i numeri

A deporre a favore della seconda ipotesi ci sono diversi fattori, facilmente osservabili guardando al mercato. Il primo è proprio la velocità di propagazione e l’esplosività di questa impennata nei volumi, che fa pensare a un condizionamento in stile “effetto gregge”. In pratica, l’ottimismo di un primo gruppo di investitori potrebbe aver finito per trainare i più incerti in un movimento di massa. Nella stessa direzione punta la presenza di alcuni titoli che ricordano la bolla dei cosiddetti meme stock come GameStop nel 2021. In particolare, si parla di società come la minuscola C3.ai, che Kerrisdale Capital ha definito «ampiamente sopravvalutata», in crescita del 301,9% dall’inizio dell’anno, per una capitalizzazione complessiva oltre i 5 miliardi di dollari.

E i numeri? Nel primo quarto del 2023, la stessa C3.ai ha pubblicato utili da 65,3 milioni di dollari, in aumento del 25% anno su anno. Quanto a NVIDIA, Q1 2023 ha visto entrare nelle sue casse ben 7,19 miliardi di dollari, in lieve calo rispetto all’anno precedente, ma con un reddito netto di 2,04 miliardi in aumento del 26%. È noto, i multipli del settore tech sono da sempre molto alti. Ma questi ritmi di crescita possono giustificarli? Come sempre, non potrà che dircelo il mercato, una volta che l’eccitazione del momento sarà calata.

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📸 credits: Canva

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".