Sarà vero o falso? L’intelligenza artificiale fa dubitare. Distinguere un volto reale da uno costruito dall’AI non è più scontato. Per il 40% delle persone è alto il rischio di cadere nella trappola.
L’esperimento canadese su deepfake e AI
I ricercatori dell’Università di Waterloo avevano previsto che l’85% dei volontari a cui sono state sottoposte 20 immagini di volti avrebbe correttamente indicato le foto generate dalle intelligenze artificiali. La stima, a dispetto delle aspettative, è stata ampiamente disattesa. Si ferma appena sopra il 60% il tasso di accuratezza.
Le fake news sono dietro l’angolo
Sono percentuali, quelle emerse dallo studio, che attivano un campanello d’allarme. Si tratta dell’ennesima conferma di quanto la tecnologia possa trarre in inganno con molta più facilità rispetto al passato. E così, senza le giuste precauzioni, si può rimanere facilmente vittime della disinformazione e delle fake news.
Tra realtà e finzione
I deepfake sono media sintetici in cui il volto di una persona viene sostituito con un altro. Strumenti simili, come le immagini generative, forniscono la possibilità di sostituire volti, persone e oggetti, così come generare scatti fittizi con sembianze reali. In questi casi, gli utenti hanno sia la possibilità di realizzare fotografie artistiche, ma dall’altro lato proliferano le notizie false, i ricatti e la propaganda.
L’Italia punta alla competitività nell’AI
Un investimento da 1 miliardo di euro di risorse punta tutto sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo del Piano industriale 2024-2028 di CDP Venture Capital è supportare lo sviluppo dell’innovazione italiana. Così le imprese emergenti acquisteranno valore e i campioni nazionali potranno competere nel mercato globale. I fondi si concentrano su tre aspetti specifici:
- 120 milioni di euro dedicati al trasferimento tecnologico;
- 580 milioni di euro per le Startup con applicazioni settoriali;
- 300 milioni di euro di investimenti in aziende mature pronte a scalare all’estero.
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