martedì, 30 Aprile 2024

La Luna potrebbe fare la fortuna dell’Asia. Ecco perché

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Luna

Cina, Giappone e India puntano sulla Luna per la scalata allo Spazio. Nel 2023 gli Stati Uniti l’hanno fatta da padrone, portando a termine 103 lanci, contro i 61 della Cina e i 18 della Russia (Space-Track.org). Un successo che vede l’americana SpaceX come grande protagonista, con quasi 100 razzi inviati. La nuova Strategia Spaziale Commerciale potrebbe dare una spinta competitiva agli Usa, permettendo al Paese di mettere le mani su un business dal valore di 371 miliardi di dollari (Agenzia Spaziale Italiana). Ma la corsa alla Luna potrebbe cambiare le carte in tavola.

Luna al centro, Usa ancora avanti

Il 2024 sarà l’anno della Luna. Infatti, la competizione tra i maggiori attori spaziali si intensificherà sempre più. Gli Stati Uniti saranno grandi protagonisti. In particolare, c’è grande attesa per il primo viaggio turistico sulla luna (dearMoon), a bordo della Big Falcon Spaceship di SpaceX.

A novembre, poi, partirà Artemis 2 dell’Agenzia Spaziale Americana (NASA), che contenderà all’azienda di Elon Musk il titolo di prima missione a riportare l’uomo in orbita cislunare. Un assist importante arriva dalla Space Force Usa, che ha pubblicato la nuova Strategia Spaziale Commerciale per rafforzare il rapporto con l’industria commerciale.

Restando in tema, questa estate partirà la missione Polaris Dawn di SpaceX, la prima del programma finanziato da Jared Isaacman che porterà in orbita quattro astronauti per attività extraveicolari. Inoltre, a fine anno Rocket Lab invierà a sue spese un razzo su Venere. Nel frattempo, diventerà operativo il lanciatore New Gleen di Blue Origin, che lancerà i satelliti Kuiper per il servizio internet satellitare di Amazon.

Luna, l’Asia incombe

Pechino invierà i suoi primi astronauti sulla Luna entro il 2030. Nel frattempo, entro la fine dell’anno la missione Chang’è 6 atterrerà sulla faccia nascosta della Luna per raccogliere frammenti, che verranno analizzati insieme alla NASA.

L’India, invece, mira a far partire le prime missioni spaziali con equipaggio entro il 2025. L’obiettivo successivo è costruire una stazione spaziale entro il 2035. Dovremo attendere invece il 2040 per il primo allunaggio.

Il Giappone sembra ancora indietro rispetto ai concorrenti a causa delle inferiori risorse finanziarie. La sua strategia prevede infatti di sviluppare tecnologie e diventare partner di altri Paesi. Tuttavia, l’atterraggio della sonda Smart Lander sulla superficie lunare rappresenta un importante passo avanti nell’investigazione del satellite. Inoltre, ha appena firmato un accordo di collaborazione con gli Usa. Il Paese asiatico progetterà, svilupperà e gestirà un rover per l’esplorazione con e senza equipaggio della superficie selenica. La NASA, invece, gestirà il lancio e la consegna del mezzo.

L’Unione Europea che fa?

L’Unione Europa al momento è fuori dalla corsa alla Luna. Infatti, deve ancora fare i conti con la sua dipendenza da lanciatori esteri per spedire razzi e satelliti nello Spazio. Un problema che si dovrebbe attenuare a fine luglio, con il debutto di Ariane 6.

A settembre andrà in pensione Vega, storico sistema di lancio che concluderà la sua lunga carriera con l’invio in orbita di Sentinel 2C, a cui a dicembre si aggiungeranno altri satelliti del programma europeo per l’osservazione della Terra Copernicus.

Sistemi che vedono l’Italia in prima fila. Infatti, nel nostro Paese il comparto conta 200 imprese, 13 distretti tecnologici e circa 60 organizzazioni, per un valore annuale di circa 2,5 miliardi di euro e 7.000 lavoratori impiegati. ©

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