domenica, 28 Aprile 2024

La Russia bandisce il WWF: minaccia alla sicurezza economica

Russia

Bandito anche l’ecologismo. La Russia rende illegale il WWF, la più importante associazione per la protezione dell’ambiente al mondo. Vorrebbe “incatenare” lo sviluppo economico del Paese. È davvero così?

Il WWF bandito dalla Russia

“Copertura per l’attuazione di progetti che costituiscono una minaccia per la sicurezza della Federazione Russa nella sfera economica”, con questa accusa, il Cremlino mette al bando il WWF, la più importante organizzazione ambientalista del Paese e del mondo.

È solo l’ultima delle organizzazioni occidentali che negli ultimi anni sono state cacciate dal territorio russo, contribuendo al crescente isolamento della nazione. Fondato nel 1961, il WWF ha iniziato ad operare in Russia nel 1989.

Le battaglie ambientaliste dell’associazione sono in contrapposizione con la principale industria del Paese, quella estrattiva. La Federazione Russa è tra gli Stati che immettono nell’atmosfera più Co2 al mondo, dietro solo a Cina, USA e India per emissioni totali e tra i peggiori anche per quelle procapite e in relazione al PIL.

Come sta l’industria energetica russa?

Responsabile di una parte consistente di queste emissioni è l’industria di estrazione di materie prime energetiche. Gas naturale, carbone e petrolio sono i prodotti di esportazione più importanti in assoluto per la Russia e l’economia del Paese è strettamente legata al loro andamento sul mercato.

Da quando il suo mercato di sfogo principale, l’Europa, ha tagliato i ponti imponendo sanzioni e tetti al prezzo di gas e petrolio, Mosca ha dovuto trovare altri acquirenti. La Cina sta svolgendo un ruolo importante in questo senso, raddoppiando i propri acquisti di petrolio russo, toccando a maggio 9,7 milioni di tonnellate.

Mancano però ancora le infrastrutture per esportare il gas verso Pechino. Inoltre quello asiatico rappresenta un mercato molto meno profittevole per i prodotti energetici. L’Europa, senza giacimenti enormi e affamata di gas per la transizione energetica dal petrolio, permetteva di ottenere guadagni migliori.

Nonostante ciò nel 2023, secondo le previsioni, l’economia russa dovrebbe riprendere a crescere dopo il calo del 2% stimato l’anno scorso. ©

📸 Credits: Canva

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.