martedì, 30 Aprile 2024
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Grandissime novità all’orizzonte per lo Stadio Carlo Castellani di Empoli. A partire dalla stagione 2023-24 l’impianto degli azzurri cambierà nome e aggiungerà quello dello storico sponsor con sede in via Piovola: si chiamerà Stadio Carlo Castellani-Computer Gross Arena.
I toscani sono l’unica squadra nei campionati professionistici europei a giocare in un impianto intitolato a un martire dei campi di concentramento. Oltre all’annuncio del naming title la struttura vedrà finalmente il compimento della riqualificazione a partire dal 2024.

Il progetto del Presidente Fabrizio Corsi

Da quando l’Amministrazione comunale empolese ha comunicato la volontà di procedere con l’iter per la vendita dello stadio, circa un anno e mezzo fa, nessun acquirente si è fatto avanti. Ora il numero uno della società azzurra, Fabrizio Corsi, ha deciso di percorrere la strada del project pubblico che comprende la ristrutturazione e rifacimento dello stadio. La speranza è quella di poter avviare i lavori già alla fine della prossima stagione, sfruttando la “legge stadi” che serve a semplificare tempi e burocrazia. L’impianto in questo caso sarebbe concesso per un numero di anni al soggetto che propone il project e quindi rimarrebbe un bene pubblico.

Gli obiettivi

L’intento è quello di realizzare uno stadio che possa essere vivibile da parte della tifoseria.  Proprio per questo sono stati ricercati partners che nel progetto si occupino soprattutto della parte legata ai servizi, connessi alla parte sportiva. L’idea è quella di avvicinarsi sempre di più ai modelli europei in cui lo stadio è un punto di riferimento per tutta la comunità.

I costi del nuovo Castellani

L’ultimo vero progetto pubblico di ristrutturazione è uscito nel 2017 e programmava di poter dare un nuovo look allo stadio entro le celebrazioni del centenario della società. Da quel punto, in cui sembrava tutto deciso, tante condizioni sono cambiate. L’aumento dei costi valutato dallo stesso Fabrizio Corsi intorno al doppio rispetto a quanto preventivato originariamente, circa 30 milioni di euro, ha portato il numero uno degli azzurri a un confronto con le altre eccellenze del territorio. Nell’ultimo periodo, invece, le istituzioni sembrerebbero più disponibili a venire incontro alle necessità della società. ©

📸 Credit: Pixabay

Giornalista pubblicista, amante del mondo del calcio. Laureato in Scienze Motorie Sportive all'Università degli Studi di Brescia, per il Bollettino mi occupo principalmente di sport, spettacoli e cultura.