Spesso, specialmente durante il mercato, si sente parlare di ruoli amministrativi nelle società di calcio. Ma qual è la mansione di ognuno di questi professionisti?
L’area amministrativa
Per cominciare esistono ruoli che sono comuni a tutte le aziende e non esclusivi delle squadre di calcio. Il Presidente è colui che detta la strategia generale ed è responsabile davanti agli azionisti dell’andamento della società.
Al suo fianco c’è un Amministratore Delegato (AD o CEO), che affronta le questioni più prettamente economico finanziarie dell’attività di gestione di una società. A questi si può aggiungere un direttore generale (DG), con competenze simili a quelle dell’AD ma che interviene più spesso nel calciomercato.
L’area calcio: tecnica e sportiva
Il primo dirigente che ha competenze prettamente sportive più che amministrative è il Direttore Sportivo (DS). È il cosiddetto uomo mercato, tratta con calciatori e altre società per negoziare contratti e operazioni di acquisto o vendita dei giocatori.
A volte può anche esserci un Direttore Tecnico, o responsabile dell’area tecnica (DT). Questa figura affianca l’allenatore e si occupa di mansioni simili, ma con meno contatto con i giocatori stessi e una maggiore attenzione alle strategie della società
Quanto sono pagati i dirigenti nel calcio?
È difficile trovare cifre ufficiali per gli stipendi dei dirigenti, in quanto quasi tutte le squadre di calcio non sono in Borsa e quindi non devono renderli pubblici.
Tra quelle quotate ci sono Lazio e Juventus: Claudio Lotito riceve come presidente 600mila euro l’anno, mentre Andrea Agnelli quando era a capo della Juventus ne percepiva 512mila. Tra quelli stimati, c’è il compenso di Marotta, che ammonterebbe a 1,5 milioni di euro. ©
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