lunedì, 29 Aprile 2024

Il calciomercato segreto delle squadre italiane

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La squadra italiana che ha speso di più in queste prime settimane è la Juventus, con quasi 80 milioni di euro. I bianconeri hanno però fatto solo un’operazione, quella che ha portato Timothy Weah a Torino, da circa 12 milioni. Come è possibile riconciliare queste due cifre?

Il calciomercato dei riscatti

Sono i riscatti a pesare sulle casse di molte squadre italiane. Il prestito con diritto o obbligo di acquisto dopo una o due stagioni è una tipologia di accordo molto comune nel calciomercato. Permette di dilazionare il pagamento del cartellino del giocatore e gestire meglio il bilancio.

Per la Juventus, i due acquisti più pesanti di questa stagione sono stati Moise Kean e Manuel Locatelli, entrambi “colpi” da trenta milioni ciascuno, entrambi riscatti. Discorso simile anche per il Sassuolo, che ha 54 milioni di spese di cui 20 per giocatori che ha già.

Ad aver fatto larghissimo uso di questa strategia lo scorso anno è stato il Monza. Per assemblare una squadra che permettesse di affrontare la Serie A senza investire subito milioni di euro, il club brianzolo ha acquistato molti giocatori esperti con l’obbligo di riscatto condizionato alla salvezza.

I risultati hanno dato ragione a questa strategia, con i biancorossi che hanno ottenuto un sorprendente undicesimo posto in classifica a soli 10 punti dal settimo posto, l’ultimo disponibile per partecipare a una competizione europea. Ora però si ritrova a dover pagare 41 milioni di euro, anche per giocatori che magari non si sono rivelati cruciali per il progetto.

I ritorni dai prestiti

C’è poi un altro dato sorprendente, che riguarda il numero di arrivi di calciatori in questa sessione di calciomercato. Questa classifica è guidata dall’Atalanta, che conta ben 55 giocatori in più della scorsa stagione in rosa, almeno sulla carta. Seguono ancora il Sassuolo a 39, l’Inter a 38 e il Genoa neopromossa a 32.

In questo caso si tratta di ritorni dai prestiti, spesso di giovani che non hanno speranza di restare in prima squadra. I bergamaschi hanno almeno parzialmente risolto questo problema creando la seconda squadra Under 23 del calcio italiano. Molti di questi giocatori avranno quindi la possibilità di giocare in Serie C.

Per gli altri club questi rientri sono un nodo da gestire, anche perché la FIFA ha fortemente ridotto il numero di calciatori che una società può dare in prestito. Per questa stagione saranno 7, esclusi però i giovani con meno di 21 anni. ©

📸 Credits: Canva

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.