lunedì, 29 Aprile 2024

Paesi BRICS: sono un buon investimento?

BRICS è l’acronimo che identifica Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, nazioni emerse con economie in crescita che cercano di assumere un ruolo sempre più influente nel panorama economico globale. Originariamente indicato come BRIC (senza il Sudafrica), questo gruppo di Paesi è stato ufficializzato nel 2009 con l’obiettivo di creare un nuovo ordine mondiale multipolare. Nel 2010, il Sudafrica si unì alle riunioni, ampliando le ambizioni del gruppo.

La sfida dei BRICS al dollaro

La collaborazione tra questi Paesi cerca di minare l’influenza del dollaro nel commercio internazionale e promuovere la creazione di una nuova banca di sviluppo indipendente dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale. Nonostante queste aspirazioni, ci sono state differenze significative tra i cinque Paesi, sia in termini economici che politici, che hanno rallentato i progressi.

Il recente conflitto in Ucraina ha accelerato le dinamiche di collaborazione tra i BRICS, con notizie di un possibile accordo per l’introduzione di una nuova valuta comune per sostituire il dollaro negli scambi internazionali. Questo fa parte di un tentativo di creare un nuovo sistema monetario e finanziario internazionale.

Gli effetti del conflitto in Ucraina

I BRICS criticano l’uso delle sanzioni occidentali contro la Russia come “abuso”, sostenendo un sistema mondiale multipolare, con l’ONU al centro, come dichiarato rispettivamente da Putin e Xi Jinping.

Le proiezioni pre-conflitto prevedevano la Cina superare gli Stati Uniti nel PIL entro il 2030, con l’India al secondo posto. Con l’escalation del conflitto, gli Stati Uniti cercano di rafforzare la loro presenza in Europa, mentre Russia e Cina rispondono di conseguenza.

L’aumento della popolazione in Asia e Africa potrebbe sfidare l’attuale dominio economico occidentale. Le sanzioni occidentali potrebbero ritorcersi contro gli europei, accelerando l’ascesa dei BRICS. Inoltre, accordi di libero scambio come il RCEP (Regional Comprehensive Economic Partnership), tra i Paesi dell’Asia e dell’Oceania, potrebbero cambiare le gerarchie economiche globali. ©

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Risposte a cura di Alessandro Fatichi, podcast La finanza amichevole

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “il punto sui Mercati”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]