È possibile che la piattaforma social sia contro ai propri dipendenti. La decisione dell’azienda cinese che gestisce Tik Tok è quella di far recensire negativamente i lavoratori da tutte le parti del mondo.
In Cina non si gioca a carte scoperte
ByteDance, la società madre di Tik Tok, è sotto i riflettori per diversi motivi:
- è una società privata, in quanto tale ha sotto stretto controllo le proprie finanze e non divulga pubblicamente i risultati;
- sembrerebbero affiorare controversi legami tra i lavoratori della piattaforma e la macchina della propaganda nel paese;
- sono centinaia i dipendenti che hanno lavorato o lavorano tuttora per media e pubblicazioni dello stato cinese – o almeno questo è ciò che dichiarano i profili LinkedIn;
- subito dopo il rientro a lavoro in presenza, i 7 mila assunti da TikTok negli Stati Uniti devono giustificare le deviazioni fatte al posto di essere in ufficio.
Le recensioni sospette
Un giudizio negativo potrebbe inficiare sui salari dei lavoratori? TikTok chiede ai manager di tutto il mondo di dare un maggior numero di recensioni negative al proprio personale. Non è chiaro se questa mossa potrà ripercuotersi sulla riduzione di bonus e salari.
Il meccanismo per cui vengono compilati i questionari di gradimento potrebbe rientrare tra gli strumenti dicontrollo a distanza da parte del datore di lavoro, vietato dal Jobs Act. Non è il datore che personalmente controlla l’operato dei dipendenti, ma il cliente/soggetto terzo.
In questo caso si tratta di una disposizione aziendale, il che vorrebbe dire rendere la società poco attrattiva nei confronti di potenziali nuovi lavoratori.
Un passo indietro
I dati relativi a ByteDance evidenziano che nel primo trimestre 2023 si registra un utile operativo di circa 6 miliardi di dollari. I guadagni sarebbero quasi duplicati rispetto a un anno fa, anche grazie alla riduzione delle spese. Non bisogna dimenticare la perdita di 7 miliardi di dollari registrata nel 2021.
Resta da chiedersi se quella delle recensioni negative rientrerà tra le tecniche per risparmiare, nel lungo termine, sulle spese dovute al proprio staff.