martedì, 30 Aprile 2024

Definizione: con il termine Imposta Sostitutiva, si indica un tributo che il cittadino deve versare allo Stato in base ai redditi prodotti che non rientrano nella tassazione ordinaria.

Spiegazione: L’Imposta Sostitutiva deve essere pagata da tutti coloro che hanno redditi d’impresa o da lavoro autonomo al di sotto dei 65mila euro. A tale tassazione, vengono sottoposte anche delle entrate extra. Ad esempio: premi di produttività, vendita di immobili, per un padrone di casa i canoni di locazione con cedolare secca, ecc. La percentuale del prelievo fiscale è un’aliquota che va dal 2% al 21% del reddito imponibile a seconda di come sia stato conseguito. Il vantaggio, per il contribuente, è di poter raggruppare in un’unica soluzione diversi tipi di imposte. Potrebbe così godere di alcuni sconti rispetto a quanto costerebbe pagare i singoli tributi. Nell’Imposta Sostitutiva rientrano anche i tributi per le stipule dei mutui: imposta ipotecaria, di registro, di bollo, catastale. O dei finanziamenti: imposta di registro e di bollo). Ovviamente andrà a sostituire, come indica il termine, tutte le altre imposte: dall’Irpef all’Irap.

È come se una nonna chiedesse al nipote di comprare da vari verdurai (SINGOLI TRIBUTI), situati in diversi quartieri della città, gli ingredienti per fare la zuppa. Il giovane, spendendo troppo in carburante per raggiungere i negozianti, chiede alla nonna di acquistare tutto insieme (IMPOSTA SOSTITUTIVA) nel più vicino supermercato. ©

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Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?