In parallelo agli scenari di guerra in Ucraina e Israele, ma più in sordina, gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi in transito per il Mar Rosso (qui ne avevamo parlato) rischiano di fare ancora più danni all’Italia.
Tra novembre e gennaio il costo di trasporto di un container da Shanghai a Genova è passato da 1400 a 6300 dollari (ISPI). Come diretta conseguenza, il traffico nei principali porti italiani è vistosamente calato, con periodi al di sotto del 20% rispetto al solito. A pagarne le conseguenze sono soprattutto le imprese italiane, che vedono calare le esportazioni dei loro prodotti per mezzo marittimo.
Ma i danni potrebbero arrivare anche per altre ragioni: l’energia rappresenta un notevole oggetto di preoccupazione, per via dei rischi aumentati nel trasporto di gas e petrolio, per esempio da Iran e Qatar. Se la crisi continuasse, si potrebbe assistere a nuovi shock sui prezzi, con conseguenze deleterie per l’industria italiana ed europea.
Per ora, le cifre complessive dell’inflazione non paiono visibilmente toccate, ma se il blocco dovesse persistere, avrà inevitabili ripercussioni. Secondo ISPI, un prolungarsi della situazione nel Mar Rosso per dodici mesi porterebbe un aumento dei prezzi dell’1,8%. ©
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27 Febbraio 2024