Lo sai che siamo tra quelli che spendono di meno per l’alcol? Tra i primati virtuosi dell’Italia c’è quello di destinare una minima parte delle entrate all’acquisto di bevande alcoliche. E, di conseguenza, avere anche meno casi di decessi correlati (dati Eurostat).

Quanto spendiamo in alcol
Il consumo domestico di alcol è il più basso d’Europa. I costi sostenuti sono l’1% della spesa familiare. Nettamente al di sotto della media comunitaria dell’1,8% e del picco della Lettonia al 5%. La voce Alcoholic beverages and tobacco occupa in media il 4,4% dei bilanci degli europei. In Italia, come in Grecia, non si supera l’1%. Sull’alcol registriamo anche uno degli Indici Armonizzati dei Prezzi al Consumo più bassi d’Europa: 117.
I costi sanitari dell’alcol
Per le bevande alcoliche viene speso in totale, secondo l’Eurostat, quasi l’1% del PIL dell’intera Unione Europea. L’ultimo monitoraggio disponibile rileva 128 miliardi di euro usati in UE per comprare bibite contenenti alcol. Un dato in linea con gli anni precedenti che non manifesta particolari oscillazioni. Sono invece pari a 125 miliardi di euro i costi sanitari e sociali provocati dall’alcol in Europa. Si stima siano in media 650 euro all’anno per ogni famiglia. Soldi in parte investiti per curare patologie sviluppate dai consumatori quali: ictus, diabete, disturbi cardiovascolari, gastriti, esofagiti, pancreatiti, deficit vitaminici, cirrosi e neoplasie epatiche.

Morti legate al consumo di alcol
Sono 115.000 le persone che muoiono ogni anno in Europa a causa da disturbi correlati al consumo di alcol. In media se ne contano 3,6 ogni 100mila abitanti. Un tasso di mortalità particolarmente alto in Paesi come la Slovenia (17,3), la Polonia (10,3) e la Danimarca (7,3). L’Italia è tra gli Stati con meno casi. Sono 0,4 i residenti ogni 100mila che perdono la vita a seguito di patologie scaturite o aggravate dal bere bevande alcoliche. ©
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