Che aspetto avrebbe il Cinema se si potesse manipolare il tempo e lo spazio? Con Here, oggi nelle sale italiane, Robert Zemeckis ridefinisce i confini del possibile: Tom Hanks e Robin Wright ringiovaniti istantaneamente grazie all’uso dell’Intelligenza Artificiale. Non è fantascienza, ma il futuro, reso concreto da tecnologie all’avanguardia.
Basato sulla graphic novel di Richard McGuire, il film intreccia epoche diverse nello stesso luogo, una sfida narrativa e visiva resa unica dalla potenza dell’AI.
L’uso dell’AI in “Here”: la tecnologia “Metaphysic Live”
La chiave del progetto è “Metaphysic Live”, un sistema che applica il ringiovanimento facciale in tempo reale sul set. Questa tecnologia cattura le espressioni autentiche degli attori, eliminando il bisogno di post-produzione massiccia e mantenendo intatta l’intensità emotiva delle performance. Addestrato su immagini d’archivio, il software ricostruisce fedelmente i volti dei protagonisti nelle varie fasi della vita.
AI nel Cinema: tra innovazione e controversie
Secondo una ricerca dell’Università di Pavia, l’Intelligenza Artificiale sta trasformando la produzione cinematografica, dall’editing al montaggio. Gli algoritmi utilizzano enormi quantità di dati per prevedere il successo di un film con un’accuratezza dell’80%, come evidenziato dallo studio dell’Università Cornell.
L’AI accorcia i tempi di post-produzione fino al 30%, automatizzando processi complessi come la correzione colore e gli effetti visivi. Questo riduce i costi di produzione del 20%, rendendo il Cinema più accessibile anche per produzioni indipendenti. Inoltre, strumenti come il doppiaggio automatico facilitano l’adattamento per i mercati internazionali.
Dilemmi etici
Non mancano però le controversie: il diritto d’immagine e l’automazione sollevano preoccupazioni. Critici temono che l’AI possa ridurre le opportunità per sceneggiatori e artisti degli effetti visivi, mentre i registi si interrogano su l’equilibrio tra tecnologia e integrità artistica.
Dal punto di vista occupazionale, l’automazione di processi come il montaggio, la sceneggiatura assistita e gli effetti visivi potrebbe avere conseguenze significative.
Gli artisti VFX, in particolare, rischiano di vedere diminuire la domanda per i loro servizi, poiché l’AI è in grado di gestire gran parte del lavoro che prima richiedeva team numerosi e altamente specializzati. Lo stesso vale per montatori e tecnici del suono, settori in cui l’Intelligenza Artificiale sta emergendo come alternativa economica ed efficiente.
Tuttavia, alcune figure potrebbero trovare nuove opportunità nell’interazione con l’AI, come l’addestramento dei modelli o la supervisione creativa, ridefinendo così i ruoli tradizionali.
Conclusione
Here dimostra che l’AI non è solo un mezzo per migliorare la produzione, ma un trampolino per nuove narrazioni. La sfida sta nell’usare questa tecnologia per arricchire l’arte, salvaguardando diritti e creatività. ©
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