Non solo puntare ma soprattutto proteggere le startup in fase di avvio. È l’obiettivo di “IR Multidominio” il polo di ricerca ligure che mira alla valorizzazione del settore tecnologico italiano. Il distretto verrà presentato in occasione di Next Generation Liguria, il convegno on line del 18 marzo prossimo di cui Il Bollettino è media partner (clicca cui per registrarti). «Le startup in media presentano un andamento grafico a conca: all’inizio vanno bene, poi, se non vengono assistite, iniziano a decrescere», dice Remo Pertica, presidente di SIIT. Per questo motivo si è pensato di focalizzare l’attenzione su queste nuove realtà imprenditoriali creando e potenziando quattro infrastrutture di ricerca dedicate, coordinate da professori universitari.
Quali saranno gli effetti positivi di un distretto tecnologico come questo?
«Prima di tutto un incremento dell’occupazione. Le aziende coinvolte in questa prima fase, sono circa 40 e operano su un mercato innovativo, con un notevole potenziale di sviluppo nell’arco del prossimo triennio. Si può ipotizzare la creazione oggi di 20-40 nuovi posti di lavoro, che potranno diventare 100 nei prossimi tre anni, accompagnati da un miglior posizionamento di mercato degli enti coinvolti. Il SIIT ha un bacino di quasi 250 PMI verso cui applicare lo stesso modello di cooperazione e crescita. Al momento ci stiamo concentrando su un numero limitato di aziende per riuscire a ottimizzare gli sforzi, ma se i risultati saranno incoraggianti potremo espanderci. È estremamente importante costruire una catena di valore tra tutte le realtà del settore tecnologico presenti sul territorio. Questo attrae grandi progetti, grandi enti, grandi realtà».
Come sarà strutturata la macro-infrastruttura di ricerca?
«”IR Multidominio” è composta da quattro infrastrutture di ricerca e altrettanti laboratori associati, che riflettono le tematiche della missione del progetto: industria 4.0, sicurezza del territorio, trasporti intelligenti e polygeneration grid. È un percorso che parte da lontano, quando in SIIT creammo il primo spazio di lavoro sperimentale di industria 4.0, un’iniziativa condivisa a suo tempo con il Professore Federico Delfino, attuale Rettore dell’Università di Genova. All’epoca le persone non sapevano neanche cosa fosse. L’intuizione è stata quella di affiancare dei tutor alle nuove società. L’idea ha funzionato, quindi mi sono detto: perché non replicarla? Ciascuna struttura sarà guidata da un docente accademico di gran spessore: i professori Raffaele Bolla, Angela Di Febbraro, Loredana Magistri e Flavio Tonelli».
Chi sono i finanziatori del progetto?
«Limitatamente alla componente infrastrutturale iniziale la Regione Liguria è cofinanziatore al 50%. Per le sue tre infrastrutture di ricerca il Distretto SIIT ha stanziato sia il restante 50% che gli ulteriori investimenti necessari per il set up dell’iniziativa».