giovedì, 18 Aprile 2024

Indipendenza energetica, l’elettrodotto Terna è un primo passo

Sommario
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Il nuovo elettrodotto che collegherà Italia e Tunisia è un piccolo ma importante passo in avanti per diventare hub energetico del Mediterraneo. Il ponte sottomarino realizzato da Terna e dalla società tunisina Steg costerà in totale 850 milioni di euro. 307 milioni arriveranno dal Connecting Europe Facility, fondo dell’Unione Europea che finanzia infrastrutture energetiche che contribuiscono a rafforzare la sicurezza energetica del Continente. Non a caso, l’elettrodotto Italia-Tunisia figura nella lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI). Parliamo infatti di un investimento considerevole, che promette però ritorni importanti in termini energetici ed economici.

I vantaggi dell’elettrodotto Tunita

Il nuovo elettrodotto da 600 MW in corrente continua permetterà di aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dei due Continenti e contribuirà alla crescita delle fonti rinnovabili. L’elettricità green potrà viaggiare da un capo all’altro, attraversando il lungo impianto sottomarino.

L’Italia potrà quindi contare su un bacino di energia solare, su cui la Tunisia sta investendo fortemente. L’attenzione all’ambiente sarà una costante. Il cavo sarà infatti posto sul fondo marino ad una profondità massima di 800 metri, riducendo al minimo l’impatto sull’ecosistema marino.

«È un grande successo italiano. È una data storica perché l’Ue ha dato l’ok a un progetto che vede coinvolto uno Stato membro con uno Stato terzo. L’opera, un elettrodotto sottomarino di circa 200 chilometri, sarà realizzata da Terna e dalla società tunisina Steg e costituirà un nuovo corridoio energetico tra Africa ed Europa, favorendo la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e l’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili», ha commentato la Premier italiana Giorgia Meloni.

«Grazie a questo lavoro, l’Italia diventerà concretamente un hub energetico nel Mediterraneo. È un’infrastruttura strategica per il nostro paese e per l’Europa, che potrà contribuire in modo significativo all’indipendenza energetica, alla sicurezza del sistema elettrico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili», ha affermato Stefano Donnarumma, CEO di Terna.

L’elettrodotto stringe ancora di più i rapporti tra Italia e Tunisia

L’intesa tra Terna e la società tunisina Steg conferma e rilancia gli ottimi rapporti commerciali tra Italia e Tunisia.

Un dato confermato dalla notizia che siamo il primo partner del Paese Nordafricano, davanti a Francia e Germania.

«In base ai dati disponibili ad ottobre 2022, abbiamo confermato e migliorato ulteriormente il risultato ottenuto a giugno. Restiamo infatti il primo Paese fornitore della Tunisia con un aumento tendenziale nei primi dieci mesi dell’anno del 41,4 per cento. Siamo allo stesso tempo il primo partner davanti a Francia e Germania, con un aumento dell’interscambio del 26,2 per cento rispetto ai primi dieci mesi del 2021», ha affermato l’ambasciatore d’Italia a Tunisi, Fabrizio Saggio.

«A tal proposito, recentemente ho inaugurato, insieme alla ministra dell’Energia e ai responsabili dell’Eni, un nuovo impianto fotovoltaico di Eni nel sud del Paese, che costituisce un primo importante passo verso ulteriori investimenti nel settore delle energie rinnovabili», ha aggiunto l’ambasciatore, riferendosi all’infrastruttura di Tataouine che fornirà oltre 20 gigawatt all’anno di elettricità.

I benefici per la Sicilia

Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda il fatto che il punto di approdo in Italia sarà la Sicilia, un’opportunità importante di sviluppo per la Regione. Parliamo infatti del primo elettrodotto di collegamento mai realizzato con l’Africa.

Il capo del cavo partirà da Castelvetrano e continuerà per 18 chilometri nella rete elettrica fino alla Provincia di Trapani. Qui sorgerà la cabina di conversione.

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