Mentre la Juventus spera in una riduzione della penalità di 15 punti subita per la vicenda delle plusvalenze gonfiate, dall’Inghilterra arriva la notizia di un caso simile che coinvolge il Manchester City. La Premier League accusa il club di violazione dei parametri finanziari della Lega, nel periodo che va dal 2009 al 2018. Le conseguenze potrebbero essere molto gravi per quella che è una delle società più ricche d’Inghilterra. Di cosa è accusata esattamente? E che impatto potrebbe avere l’inchiesta sugli investimenti dei proprietari emiratini?
Di cosa è accusato il Manchester City?
Il club inglese è accusato di aver violato per un decennio le regole finanziarie della Premier League. La squadra è tra le più ricche del mondo, e negli ultimi anni ha ottenuto molti successi in patria, grazie anche agli investimenti sul mercato e nelle infrastrutture di Manṣūr bin Zāyed Āl Nahyān e Khaldūn Khalīfa Aḥmad al-Mubārak, importanti imprenditori degli Emirati Arabi Uniti proprietari del City Group che controlla la società.
Secondo la Lega inglese, il club non sarebbe stato trasparente nella comunicazione del proprio bilancio. In particolare i dubbi della Premier League riguardano le sponsorizzazioni e i compensi agli allenatori, per oltre 100 operazioni sotto indagine.
Di queste stesse accuse la società ha già risposto davanti all’UEFA, l’organo di governo del calcio europeo. Nel 2020 il Manchester City era stato condannato all’esclusione dalle competizioni continentali, ma la Tribunale Arbitrale dello Sport aveva ridotto la pena ad una sanzione. La ragione della sentenza era in parte dovuta al fatto che le violazioni non fossero dimostrabili e, per alcune annate, erano cadute in prescrizione. La Premier League però non riconosce limiti di tempo per le irregolarità finanziarie e quindi, in caso di condanna, la pena in patria rischia di essere esemplare.
Il paragone con la Juventus e le conseguenze economiche
La vicenda del Manchester City ricorda quella che la Juventus ha appena vissuto riguardo le presunte plusvalenze gonfiate e manovre illecite sugli stipendi. Per i bianconeri la giustizia sportiva ha deciso per 15 punti di penalizzazione in campionato mentre in Borsa, dal picco dei primi di gennaio, il titolo è arrivato a perdere più del 20%.
Pur non essendo quotato, il Manchester City rimane il club con il fatturato più alto al mondo. Anche nel 2022 infatti, la società inglese ha superato Real Madrid, Liverpool e i rivali del Manchester United, registrando ricavi per 731 milioni di euro. Questo status dovrebbe proteggerlo anche in caso di forti penalizzazioni, a meno che la Premier League non decreti una retrocessione.
Un pericolo lontano, ma non da escludere a priori, e che potrebbe seriamente ridimensionare le ambizioni e le dimensioni finanziarie della società. Solo la scorsa estate il Manchester City ha speso quasi 160 milioni in cartellini di giocatori, tra cui spiccano i 60 milioni di euro versati al Borussia Dortmund per pagare la clausola rescissoria del giovane talento Erling Haaland. L’arretramento in Championship causerebbe senza dubbio la perdita di asset importanti con passivi pesanti.