giovedì, 25 Aprile 2024

Quanti soldi si fanno con il motomondiale?

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Domenica 26 marzo riparte a Portimão, in Portogallo, il motomondiale. Ad occuparsi del settore commerciale della competizione, fin dal 1992, c’è la società spagnola Dorna Sports S.L. Quanto vale il business delle corse motoristiche?

Quanto vale Dorna?

Il motomondiale è uno spettacolo seguito in oltre 130 paesi nel mondo. Ad occuparsi dell’organizzazione è Dorna Sports S.L., società spagnola che detiene i diritti anche del campionato Superbike.

Dopo un biennio pandemico difficilissimo, in cui Dorna ha fatto registrare perdite fino a 90 milioni di euro, il 2022 ha portato il fatturato della società a nuove vette. I ricavi si attestano attorno ai 300 milioni di dollari. Per fare un paragone, Liberty Media, che gestisce la Formula 1, punto di riferimento del motorsport, fattura 2 miliardi l’anno.

L’azienda è di proprietà del fondo di investimento Bridgepoint, quotato a Londra. Tra gli investimenti più significativi della società figurano la catena di fast food Burger King e Infront, altra società che gestisce diritti tv di eventi sportivi. Negli ultimi sei mesi le azioni di Bridgepoint hanno subito una lieve flessione, passando da un valore di 212,20 sterline a quello attuale di 206,60.

Aiuto dalla NASCAR per uscire dalla crisi del Covid-19

Dorna Sports rappresenta un’entità cruciale nella storia del motomondiale. A partire dagli anni ’90 ha trasformato una piccola realtà seguita soprattutto da motociclisti in uno spettacolo con un pubblico ampissimo.

Il Covid-19 ha però avuto un impatto devastante sul campionato motoristico più conosciuto. Gli spettatori sono diminuiti radicalmente e nel 2022 le presenze non sono tornate ai livelli pre pandemia.

Un calo di interesse evidente soprattutto dal vivo. Il GP d’Italia, al Mugello, ha visto dimezzati i propri spettatori lo scorso anno, dai 140.000 del 2019 ai 74.000 del 2022. Per invertire la rotta Dorna ha ingaggiato un team proveniente dalla NASCAR, lo spettacolare campionato automobilistico americano.

I primi cambiamenti si sono già visti con l’introduzione delle gare sprint al posto delle qualifiche, similmente a quanto fatto in Formula 1.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.