domenica, 5 Maggio 2024

Juventus: c’è la sentenza, attesa per il titolo in Borsa

La Juventus riavrà i 15 punti di penalizzazione. La sentenza del CONI arriva a Borsa chiusa e il titolo tentenna. Le azioni della società bianconera guadagno solo l’1,06%, ma bisognerà aspettare l’apertura di domani per capire come reagiranno alle decisioni sul caso plusvalenze.

Come sta andando la Juventus in Borsa

La sentenza del collegio di garanzia del CONI dà ragione alla Juventus. Riassegnati i 15 punti di penalizzazione in campionato per il caso plusvalenze, ma la notizia è stata diffusa a Borsa chiusa.

Già nella giornata di ieri 19 aprile, in cui la decisione era attesa, il titolo della Juventus era cresciuto fino a toccare un +6% in apertura di giornata il 20 aprile. In chiusura è sceso a un rialzo di poco più dell’1%.

Gli effetti sul titolo della sentenza si vedranno soltanto domani in apertura. Dopo un 2022 da incubo, con un calo del valore azionario di quasi il 20%, le azioni dei bianconeri hanno riguadagnato valore toccando, nel 2023, un aumento del 13%. 

La situazione economica

La Juventus è stata per anni la squadra dominante in Italia. Ha costruito un club moderno, con il primo stadio di proprietà della Serie A e investimenti imparagonabili a quelli della concorrenza.

Prima della pandemia, il fatturato aveva toccato i 573 milioni di euro, per poi scendere drasticamente durante gli anni del Covid-19. Il 2022 ha visto una ripresa parziale a 443 milioni di euro. Quello che manca sono i premi derivanti dai risultati sportivi. La stagione 21/22 è stata infatti la prima in un decennio nella quale la Juventus non ha vinto nemmeno un titolo.

È cambiata anche la strategia generale sul mercato. Dall’acquisto di grandi campioni affermati che potessero far fare un salto di qualità alla rosa, come accadde per Higuain e Ronaldo, con grande dispendio di risorse, i bianconeri sono passati a puntare su giocatori più giovani.

In questo modo le risorse sono state spostate su asset che garantiscono una buona possibilità di rientrare dell’investimento anche nel caso di prestazioni non ottimali, data l’età. Una tattica più conservativa dal punto di vista finanziario, ma più rischiosa sul campo.

Nel contempo la situazione debitoria del club si è aggravata e solo un aumento di capitale ha permesso di ridurre a 153 milioni il passivo.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.