I green bonds sono strumenti finanziari emessi da governi, aziende e istituzioni per sostenere progetti ecologici, che contribuiscono alla protezione dell’ambiente e alla lotta contro il cambiamento climatico. Questi titoli sono un metodo efficace per attrarre investimenti verdi e promuovere un’economia a basso impatto ambientale.
Per garantire la legittimità dei progetti finanziati e attirare investitori interessati a supportare la sostenibilità ambientale, i green bonds devono seguire le regole stabilite dai Green Bond Principles (GBP), al fine di certificare la trasparenza e l’affidabilità nel processo.
L’emissione di un’obbligazione verde implica l’impegno da parte dell’entità emittente a utilizzare i fondi raccolti per finanziare programmi specifici con un impatto positivo sull’ambiente. Ad esempio, i progetti possono riguardare l’efficienza energetica, l’uso sostenibile del territorio, la produzione di energia rinnovabile e la riduzione delle emissioni.
Con lo scopo di assicurare trasparenza e autenticità, l’International Capital Market Association (ICMA) ha elaborato principi guida per la certificazione dei green bonds. Questi coprono la selezione del progetto, la gestione dei proventi e la rendicontazione periodica, permettendo agli investitori di essere informati sull’andamento dei programmi finanziati.
Investire in obbligazioni verdi consente di coniugare obiettivi finanziari con la sostenibilità ambientale e sociale, sostenendo contemporaneamente progetti che promuovono un futuro più green. In Italia, i Btp verdi hanno le stesse qualità degli altri Buoni del Tesoro Poliennali: offrono un guadagno fisso determinato dalla cedola, erogata ogni sei mesi, e la restituzione del valore nominale al momento della scadenza.
In confronto ad altre nazioni europee, l’Italia è in ritardo in questo settore. Infatti, sono stati emessi green bond per un valore di 18,8 miliardi di dollari, cifra nettamente inferiore rispetto ai 124 miliardi della Francia e ai 93 miliardi della Germania. ©