venerdì, 26 Aprile 2024
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La storia infinita del nuovo stadio della Roma sembra ormai arrivata al termine. Dopo 9 anni di stop e false partenze i tifosi romanisti hanno una certezza riguardo la loro nuova casa: sorgerà a Pietralata. L’Assemblea Capitolina ha approvato ieri sera la delibera che riconosce l’interesse pubblico dell’opera. La prossima tappa è la Conferenza dei Servizi, dove l’infrastruttura arriva rafforzata dal voto di ieri. Quanto frutterà all’As Roma e alla città?

Molto più di uno stadio

Si è conclusa con una fumata bianca la discussione in Assemblea Capitolina di ieri sul pubblico interesse dello stadio della Roma. Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera, un “Ok” che apre la strada alla costruzione dell’opera che accoglierà 65.000 giallorossi. Un’infrastruttura che promette benefici per le imprese e per il tessuto locale, grazie alla riqualificazione del territorio.

Il gruppo Friedkin investirà 528 milioni di euro per la realizzazione dello stadio, che sarà costruito seguendo i più alti standard qualitativi. La nuova casa dei romanisti offrirà servizi di ogni tipo, generando un indotto totale che si aggirerà intorno ai 70 milioni all’anno.

Quanto frutterà lo stadio all’As Roma?

Per comprendere l’importanza del mastodontico investimento per le casse del club, basti che pensare che un sold out attualmente frutterebbe alla Roma circa 1 milione di euro, considerando anche il numero di abbonati, secondo stime del Corriere dello Sport su dati non ufficiali. Grazie a circa 45.000 spettatori che hanno occupato i seggiolini dell’Olimpico, la squadra capitolina avrebbe incassato cifre importanti.

In secondo luogo, il nuovo stadio permetterà di risparmiare i 3,2 milioni di euro annuali di affitto, l’equivalente di circa 3 partite. Inoltre, la società potrà beneficiare degli introiti degli altri esercizi commerciali e della proprietà dei diritti sul nome della struttura. Si stima che l’opera contribuirà a creare 2.500 nuovi posti di lavoro.

La Roma non è l’unica squadra che vorrebbe regalare una nuova casa ai propri tifosi e alle casse societarie. Un tema che approfondiremo nel prossimo numero de “il Bollettino”, in uscita il 15 maggio, consultabile scaricando l’omonima App.

Il nodo della mobilità

La mobilità rappresentava uno dei nodi principali che mettevano in dubbio l’approvazione della delibera. L’As Roma stima che siano “al massimo il 50% i tifosi che arriveranno con le auto private”, si legge nel progetto presentato dal gruppo Friedkin. Numeri sovrastimati secondo alcuni consiglieri, che durante l’Assemblea hanno posto l’accento sull’importanza di incentivare il trasporto pubblico.

Si prevede infatti la costruzione di parcheggi per appena un terzo degli spettatori, scelta che richiede un grande sviluppo dei servizi di trasporto pubblico. A tal proposito, sono stati approvati emendamenti che prevedono l’implementazione del TPL grazie a nuovi sistemi di monitoraggio.

La travagliata storia dello stadio della Roma

Il progetto attuale dello stadio è solo un lontano parente dell’opera presentata dall’ex Presidente della Roma, James Pallotta, nel 2014. L’infrastruttura iniziale presentata dal predecessore di Friedkin ha subito diverse modifiche, stop parziali e bocciature totali. La ragione principale del veto risiedeva nel fatto che l’opera avrebbe avuto un impatto ambientale e paesaggistico pesante sul territorio. Più che uno stadio, infatti, il progetto proponeva una vera e propria città del tifoso romanista, con negozi, un cinema e numerosi altri esercizi commerciali. Un’opera completamente differente rispetto all’infrastruttura di interesse pubblico approvata ieri, che dovrebbe vedere la luce nel 2027. Già l’anno prossimo verrà posata la prima pietra. ©

📸 Credits: Marco_Pomella da Pixabay

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