La guerra dei dati si combatte anche sul fronte dei contratti energetici. Le informazioni personali e di fornitura sono il bottino che fa più gola ai truffatori, che poi possono rivenderle o utilizzarle per altri scopi. Da inizio anno sono già 4 milioni gli italiani truffati o che hanno sventato un tentativo di raggiro nel settore dell’energia. Un fenomeno in crescita rispetto allo scorso anno, che costa al Paese 1,2 miliardi di euro, secondo l’ultima indagine di Facile.it e Consumerismo No Profit. Il metodo preferito dai malintenzionati è il finto call center, con il 53% delle truffe (+9% sul 2022). Al secondo posto della classifica troviamo il porta a porta (21%). Nel mare di offerte sul web è sempre più frequente il rischio di imbattersi in finti siti (14% delle truffe web), raddoppiati rispetto al 2022, oppure di ricevere false email (34%).
Qualche consiglio contro le truffe
Pretendi di leggere il contratto con l’offerta che propongono e prenditi il tempo necessario a analizzare ogni clausola. L’importante è consultare tutte le voci di spesa e chiedere spiegazioni riguardo punti controversi. Nel caso in cui qualcosa non fosse chiaro, consulta il sito dell’Autorità di Regolazione dell’Energia (ARERA) e dello sportello per il consumatore per conoscere tutte le informazioni e tariffe medie.
Proteggi i codici che trovi in alto nella bolletta, poiché identificano la tua utenza e sono indispensabili per cambiare fornitore. Parliamo del TOD per l’energia elettrica e il PDR per il gas.
Fai attenzione alle parole che pronunci al telefono, in particolare: sì, confermo e cessazione. La legge prevede infatti che per stipulare un nuovo contratto è necessario avere il doppio consenso.
Quanto ci costano le truffe?
Le bollette di luce e gas sono le spese familiari più soggette alle truffe (9,4%). I tentativi di raggiro nel settore dell’energia ai danni delle famiglie aumentano del 28% rispetto al 2022, quando ammontavano a 3 milioni. Un fenomeno che oggi costa complessivamente al sistema paese il 152% in più rispetto allo scorso anno. Andando nel dettaglio, ogni raggiro andato a buon fine frutta in media 319 euro al malintenzionato, secondo l’indagine di Facile.it e Consumerismo No Profit. La buona notizia è che c’è un filo rosso che collega le truffe, caratteristica che aiuta a sventarle.
Truffe, l’identikit della vittima
I malfattori hanno vittime preferite. La fascia d’età più gettonata è tra i 35 e i 44 anni, il 13,3% dei truffati, a fronte di una media nazionale del 9,4%. Crescono del 31% rispetto allo scorso anno i raggiri ai danni di chi possiede un titolo di studio universitario, il 13,3% del totale. Cambia anche la geografia delle truffe. Quest’anno il Nord Ovest ruba lo scettro di area più colpita al Nord Est (11,6%), che nel 2022 deteneva il primato.
Come si comporta il consumatore truffato?
L’analisi dei comportamenti delle vittime di truffa fa emergere un dato preoccupante: il 58% non denuncia l’accaduto. Parliamo di oltre 2,3 milioni di persone, il 37% in più rispetto al 2022. Il 35% non si reca in commissariato perché il danno economico è contenuto, il 25% perché certo di non recuperare i soldi. Ma emergono dati ancora più preoccupanti. Il 19% dei truffati non sporge denuncia perché si sente ingenuo per esserci cascato (+27% rispetto al 2022), mentre il 10% perché non vuole che i familiari lo scoprano (+200%).