L’inflazione può anche salire, vedi indice Pce americano, ma se arriva nuova liquidità il pericolo di nuovi rialzi dei tassi passa in secondo piano. Secondo quanto riferito da Washington Post, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, si stanno avvicinando a un accordo. Questo alzerebbe il tetto del debito pubblico di 31.400 miliardi di dollari per due anni, limitando al contempo le spese del governo. Il tempo stringe, l’1 giugno scade il budget e la scorta di liquidità del governo degli Stati Uniti è precipitata a 49,5 miliardi di dollari da 140 miliardi di due settimane fa. Wall Street, reduce dell’effetto Nvidia di ieri, parte a razzo a riporta su tutti i listini occidentali. Persino Piazza Affari, mogia per metà seduta, chiude di slancio a +1,2%.
Il club Tamburi sugli scudi
A Milano sale ancora Stm (+3,8%) superando i 40 euro per azione, in scia al boom sui chip legati anche all’intelligenza artificiale che ormai sembra il nuovo Re Mida. A seguire la galassia legata agli investimenti di Gianni Tamburi, il Warren Buffett di Piazza Affari, penalizzata nei giorni scorsi tra stacco cedole e pesanti report sul lusso. Interpump, Moncler ed Amplifon chiudono con rialzi nettamente superiori al 2%. Rosso Tim, sotto di circa lo 0,6%, sempre per le tensioni legate al prossimo cda di lunedì e alle incerte prospettive sulla rete.
Btp Italia ricco
L’1 giugno il Mef rivelerà la cedola del Btp Valore, il titolo di Stato pensato per i piccoli risparmiatori. Nel frattempo è emerso il rendimento di un’obbligazione che andrà a scadenza fra un paio di anni, cioè il Btp Italia lanciato a fine maggio 2020, indicizzato all’inflazione. Ebbene, fra tasso cedolare reale annuo all’1,4% (0,72% in questo semestre) e un 4,1% semestrale per il boom del carovita, si arriva a un 9% annuale tasse escluse. E pensare che a maggio 2020 l’inflazione era sottozero…
India su, Cina giù
Il benchmark S&P BSE Sensex indiano è salito dell’1% a 62.502 punti. Stesso rialzo per le blue-chip del Nifty 50, attestandosi così a 18.499 punti. Entrambi gli indici hanno toccato i livelli più alti da dicembre 2022. Tira il settore tecnologico, con le big americane che stanno guardando con interesse all’India. Anche per questo lo Shanghai Composite e lo Shenzhen Component, nonostante il modesto rialzo odierno, terminano la settimana in netto ribasso a seguito di una svendita che ha portato gli indici di riferimento ai livelli più bassi in circa cinque mesi. La domanda c’è, ma non così forte come ci si attendeva dopo la fine dei blocchi Covid. La tensione geopolitica tra Pechino e Washington non aiuta. A proposito di tensione, domenica ballottaggio in Turchia: nell’attesa la lira turca tocca il minimo storico nei confronti del dollaro.