La Juventus si avvia verso l’addio alla Superlega. Il progetto promette guadagni milionari, porta con sé tensioni con l’organo di governo del calcio europeo: la UEFA Il rischio di esclusione dalle sue competizioni per i bianconeri già penalizzati in campionato è alto. A quanto ha rinunciato la società?
Superlega addio
Con una lettera indirizzata a Real Madrid e Barcellona, la Juventus annuncia l’inizio delle discussioni per l’eventuale uscita dalla Superlega. Cominciato nel 2019 con il supporto di tutti i maggiori club europei, il campionato privato continentale si è rapidamente ridimensionato.
Ad oggi a supportarlo rimangono solo le due grandi società spagnole, in aperto conflitto con la UEFA. Proprio la prospettiva di un peggioramento ulteriore dei rapporti con l’organo di governo del calcio europeo ha convinto la nuova dirigenza bianconera ad abbandonare la Superlega.
La Juventus spera così di evitare sanzioni disciplinari ed accedere il prossimo anno alla Conference League, la terza coppa europea, alla quale si è qualificata nonostante la penalizzazione di 10 punti infertale nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze fittizie.
Il progetto e i soldi della UEFA
La scelta dei bianconeri è anche economica. Le competizioni UEFA sono una fonte di denaro molto importante per i club, anche se si tratta soltanto di quelle minori. Conference League e Europa League valgono in soli premi, rispettivamente fino a 20 e 25 milioni a stagione.
Queste cifre non tengono conto degli introiti più soggetti a variazioni, come il market pool televisivo e gli incassi dovuti alla vendita dei biglietti dei singoli incontri. La Champions League è poi su un altro livello. L’intero cammino può arrivare a valere ogni anno 100 milioni di euro in soli premi.
D’altra parte però, il progetto originale della Superlega prometteva guadagni miliardari. Inizialmente, la spartizione dei diritti TV dei numerosissimi big match che avrebbe garantito, avrebbe dovuto partire da una base di 3,5 miliardi di euro. Una cifra che fa impallidire qualsiasi premio UEFA.
I bianconeri non erano però più nelle condizioni di scontrarsi con l’organo di governo del calcio europeo. Anche l’uscita di scena di Andrea Agnelli, grande sponsor della Superlega, potrebbe aver giocato un ruolo nella decisione della nuova dirigenza.