Da quando il litio ha scoperto la sua versatilità nel mondo della green economy, non è facile fare delle previsioni sul suo andamento. Secondo le stime di Benchmark mineral intelligence, lo scorso anno il mercato globale del litio valeva circa 48 miliardi di dollari, una crescita esponenziale rispetto ai soli 1.6 miliardi del 2015.
Nel pieno dell’aumento della domanda, il suo valore e dei suoi due principali derivati, idrossido e carbonato, è balzato a livelli mai raggiunti prima, salendo del 1000%, rispetto al 2020, a circa 85.000 dollari per tonnellata nel 2022. Ma perché il prezzo tende a fluttuare così tanto? Questo rappresenta il problema maggiore con cui le aziende tecnologiche del futuro dovranno avere a che fare.
Cos’è il litio
Il litio è un metallo chiave per la produzione di batterie elettriche e per la transizione energetica. La batteria di un cellulare ne contiene fino a due grammi. Quella di un’auto elettrica, invece, ha una media di 8 chili, anche se la quantità varia a seconda della grandezza del veicolo.
Non sorprende quindi che la domanda di litio si sia triplicata tra il 2015 e il 2021 e potrebbe quadruplicarsi da qui al 2030. In generale, il prezzo attuale, nonostante la recente caduta, è il triplo di quello medio del periodo 2013-2020.
2022 anno record
Dopo aver conquistato la vetta della classifica nel 2021 con un aumento dei prezzi del 442,8%, ha mantenuto il primo posto nel 2022 con un aumento più modesto del 72,5%. La crescente spinta globale verso i veicoli elettrici ha contribuito in modo determinante all’aumento della domanda dell’oro bianco.
All’inizio del 2022, il prezzo del carbonato di litio era salito a 580.000 yuan (i prezzi del mercato spot cinese comportano che si misurino nella valuta di Pechino, corrispondenti a circa 85.000 dollari) per tonnellata a causa di una carenza di approvvigionamento della materia prima, salendo di 12 volte il livello di inizio 2021.
Inaspettatamente, alla fine del 2022 il prezzo era già crollato a 160.000 yuan, circa 21.900 dollari, dopo soli cinque mesi dallo storico picco. Questo improvviso calo è stato interpretato come influenzato dalla cessazione della sovvenzione governativa per veicoli elettrici offerti dal governo cinese e anche dagli aumenti nell’inventario delle batterie tenuto dai produttori di celle per uso veicolare e da accumulo.
Nel 2023 il ritorno alla “normalità”
È un 2023 amaro, fino ad ora, per i produttori mondiali di litio. La discesa del prezzo della materia prima, dai massimi toccati nel 2022, ha diffuso la paura di un possibile crollo delle quotazioni innescando forti vendite sui titoli delle società produttrici del metallo industriale.
Il mercato sconta nelle sue valutazioni le aspettative di un rapido riequilibrio tra domanda e offerta di litio, per effetto di un aumento delle forniture fino alla piena produzione, che si tradurrà in un prezzo di equilibrio medio attorno ai 20.000 dollari per tonnellata metrica tra il 2023 e il 2030, secondo le stime.
Il futuro del litio
Due sono i fattori che influenzeranno la quotazione del litio nel prossimo futuro. Il primo è la disponibilità sul mercato. Il nostro pianeta ha un’offerta limitata di litio. Non c’è carenza dell’elemento stesso, poiché si trova quasi ovunque sulla Terra, ma il ritmo di estrazione e raffinazione è lento. Per non parlare della burocrazia.
Il secondo è l’aumento della domanda. È quello che sta accadendo in questi anni in seguito al successo della società automobilistica Tesla. Il grande sviluppo che presumibilmente avrà nei prossimi anni il settore delle auto elettriche metterà fortemente sotto pressione l’offerta.
Secondo le stime del World Economic Forum, entro la fine del decennio la richiesta del metallo potrebbe superare le 3 milioni di tonnellate annue, mentre, stando ai dati del 2021, la produzione complessiva si aggira intorno alle 540 mila tonnellate. Il futuro è ancora tutto da scrivere e non c’è economia Green senza litio. ©
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