L’escalation nella striscia di Gaza, a seguito dell’attacco di Hamas contro Israele, rischia di ripercuotersi sulle tasche degli italiani. I prezzi di elettricità, gas e petrolio sono già schizzati in alto. Indizi che suggeriscono che il caro energia e carburanti potrebbero continuare a farci compagnia ancora per diversi mesi, nonostante il Dl Energia varato recentemente dal Governo. Ecco perché.
Rischio rincari in bolletta
Il mondo dell’energia trema. Il timore di una guerra ha già fatto aumentare il prezzo del petrolio greggio del 5% (Brent e Wti). Lo stesso destino è toccato al gas, che ha superato quota 40 euro. Intanto, le quotazioni nella Borsa di Amsterdam sono salite dell’8,3%, arrivando a toccare 41,40 euro per megawattora, secondo Assoutenti.
La guerra potrebbe costare ad ogni famiglia 314 euro in più in bolletta, secondo Assoutenti. In un simile scenario i rincari delle tariffe di elettricità e gas raggiungerebbero il 15%. Di conseguenza, la spesa totale per l’energia salirebbe fino a 2.405 euro all’anno: 879 euro di luce e 1.526 euro di riscaldamento.
«Aumenti che arriverebbero nel momento peggiore, ossia nei mesi invernali quando gli italiani accendono gli impianti di riscaldamento e concentrano l’80% dei consumi annui di gas. La nostra speranza è che il governo italiano di concerto con l’Europa sa adottare adeguate misure di contrasto nell’ipotesi di una prossima improvvisa improvvisa fiammata delle quote energetiche», ha commentato Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti.
Il pericolo caro benzina
Il caro benzina è la seconda fonte di preoccupazione per il Governo italiano. Infatti, se il conflitto in Israele dovesse proseguire e allargarsi ad altri Paesi del Medio Oriente, i prezzi della benzina potrebbero salire fino a 3 euro al litro.
Un aumento che potrebbe far crescere l’inflazione, spingendo la Banca Centrale Europea a decidere di rialzare i tassi d’interesse. In altre parole, torna sullo sfondo il pericolo recessione.
Gaza, come reagisce la Borsa
I mercati europei riflettono l’incertezza che regna nel Continente dopo l’attacco di Hamas a Israele. La Borsa di Milano ha aperto in calo dello 0,35%, così come quelle di Francoforte (-0,57%) e Parigi (-0,27%). Bene solo Londra, che ha fatto registrare +0,24%.
I prezzi delle materie prime energetiche aumentano, mentre gli investitori si rifugiano sempre più nell’oro. ©
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