giovedì, 2 Maggio 2024

Un figlio costa come un mutuo: per questo non se ne fanno?

Sommario

Pochi soldi + poco tempo = pochi figli. Il 75,7% delle oltre 198 milioni di famiglie europee è senza prole. Ma c’è di più. Negli ultimi 13 anni i single nell’UE sono aumentati del 30,7%, arrivando a quota 72 milioni (dati Eurostat). Nel dettaglio:

  • la metà dei 30 milioni di famiglie europee con bimbi oggi ha un solo figlio
  • il 38,1% ne ha 2
  • il 12,4% ha 3 o più bambini
  • il 5,5% del totale delle donne sono mamme single.

E in Italia?  

Su 26 milioni di famiglie, 20 milioni non hanno figli. Il tasso di natalità che rappresenta il terzultimo in Europa, per l’Istat, è ai minimi storici: 1,25 nascite per donna. Nel 2022 su 60 milioni di abitanti i nuovi nati sono stati meno di 400mila e il calo delle nascite va di pari passo con l’invecchiamento: sono solo il 6% le famiglie italiane composte esclusivamente da giovani che hanno meno di 35 anni (Censis). Diminuite del 13,6% in 24 mesi. L’età media per il primogenito è di 31 anni.

Quanto costa mantenerli

In media, avere un figlio in Italia costa 650 euro al mese (dati Banca d’Italia). Dalle elaborazioni degli indici Istat emerge che tra 0 e 5 anni il costo riferito esclusivamente ai beni di prima necessità ammonta a 530 euro mensili. Tra i 6 e i 18 le spese calano e si attestano sui 390 euro. Da una stima forfettaria per crescere un bambino dalla nascita alla maggiore età si spendono 125mila euro. Se si sommano scuola, attività ricreative e si monetizza il tempo dedicato per il loro accrescimento (e quindi sottratto al lavoro) si superano i 300mila euro. Ovviamente, il secondo e il terzo figlio graveranno meno, in proporzione, sul bilancio familiare grazie al riutilizzo di passeggini, culle, vestiti e giochi.

Perché gli italiani non fanno figli

Circa il 70% delle coppie afferma di non avere figli perché non avrebbe abbastanza risorse per mantenerli (indagine Community & Research). Tra le ragioni il 53% sottolinea la difficoltà a conciliare i tempi di lavoro con la cura della famiglia. Il declino demografico sarebbe quindi una conseguenza diretta della paralisi dell’ascensore sociale. Una situazione cronicizzata negli ultimi 20 anni che si ripercuote sullo svecchiamento, quindi su dinamismo e competitività dell’Italia. ©

📸 Credits: Canva

Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?