Se USA e Cina tornano a parlare e incontrarsi dopo tanto tempo, è anche per ragioni economiche. Ma quali?
La nuova intesa sino-americana
I due Presidenti americano e cinese – Joe Biden e Xi Jinping – si sono di nuovo seduti a un tavolo insieme. Davanti a loro, temi scottanti, come i conflitti in corso, i diritti umani, la lotta al cambiamento climatico e la questione di Taiwan. Ma la questione più scottante è quella venale. La politica di sanzioni intrapresa da ambo le parti dal 2018 è costosa e controproducente. Sarà l’ora di allentare le tensioni?
Biden e la corsa 2024
A poco meno di un anno dalle elezioni USA, Biden cerca di recuperare il fronte interno. Sponsorizzare Bidenomics, la sua discussa politica industriale, fa parte della strategia per vincere una sfida che pare disperata. Secondo un sondaggio della National Public Radio, l’economia sarà il tema cardine della tornata elettorale, con un 31% degli elettori a preferirlo a tutti gli altri. Diventa così importante convincere gli elettori della bontà della politica democratica, nonostante l’inflazione ancora molto alta assieme con i tassi di interesse influenzi negativamente la percezione del consumatore. L’impresa non è facile, ma allentare i costi del confronto con Pechino potrebbe aiutare.
Xi e l’economia a rischio
Per Pechino, anche senza un voto in vista, la situazione non è meno rischiosa. Il Paese ha iniziato la sua parabola discendente sul piano demografico, e c’è chi ritiene già smussata anche la sua crescita economica. Ormai lontana dai livelli di crescita a doppia cifra, la Cina comincia in salita il suo percorso post-transizionale. La pandemia ha frenato l’industria, la cui centralità nelle catene di produzione globali diminuisce. In più, le crisi del suo settore immobiliare spaventano gli investitori. Insomma, un attimo di respiro dai costi politici ed economici che la sfida al colosso americano comporta sembra proprio ciò di cui Xi ha bisogno.
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