sabato, 27 Aprile 2024

Fame e denutrizione aumentano, cosa succederà entro il 2030?

Sommario
fame

Aumentano nel mondo le persone che soffrono la fame. Sono circa 735 milioni, mentre oltre 3,1 miliardi non riescono a nutrirsi adeguatamente per ragioni economiche. Insicurezza alimentare e malnutrizione sono più alte nelle due aree del pianeta che ospitano la maggiore percentuale di giovani: Asia meridionale e Africa subsahariana. A documentarlo è l’Indice Globale della Fame 2023 della Fondazione CESVI -Cooperazione e Sviluppo che definisce l’odierno stato dell’alimentazione nella popolazione: obsoleto, insostenibile, vulnerabile e non inclusivo.

Peggiora l’Indice Globale della Fame

Attualmente, per come è organizzato il Mercato, i sistemi alimentari non sono in grado di fornire sufficienti quantità di cibo per tutti. Pandemia da Covid-19 e guerre hanno paralizzato i progressi sul fronte della nutrizione. Dal 2017 al 2023 si assiste ad un progressivo aggravarsi della situazione: abbiamo 163 milioni in più di persone denutrite. Donne e ragazze appaiono maggiormente penalizzate: sono il 60% delle vittime di fame acuta. Pur essendo delegate alla preparazione dei pasti, nei Paesi a basso e medio reddito, mangiano di meno e per ultime, venendo così esposte a forti insicurezze nutrizionali.

Il ruolo dei giovani

I ragazzi tra i 15 e i 24 anni presenti sul pianeta sono 1,2 miliardi. La popolazione giovanile è oggi la più numerosa mai registrata nella storia ed è destinata ad ereditare un sistema alimentare iniquo e inefficiente. Il loro tasso di disoccupazione è triplo rispetto a quello degli adulti e ciò si ripercuote sulla possibilità di assicurarsi i pasti necessari a sopravvivere. La generazione che pagherà le conseguenze del peggioramento dell’Indice Globale della Fame è però esclusa dai processi decisionali (l’età media dei parlamentari è di 50 anni). Eppure avrebbe gli strumenti per attivare un cambio di rotta attraverso una gestione sostenibile delle risorse, l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili e la digitalizzazione.

Fame e denutrizione, previsioni future

Sono 58 i Paesi che non riusciranno a raggiungere un basso livello di fame entro il 2030. Gli odierni sistemi alimentari sono altamente esposti ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale. Le previsioni per il futuro sono desolanti. Si prospetta l’inasprirsi di fenomeni quali siccità, inondazioni, caldo estremo con gravi ripercussioni sull’agricoltura e gli allevamenti di bestiame, soprattutto nelle zone dove malnutrizione e povertà sono più diffuse. Insomma il traguardo per lo sviluppo sostenibile dell’obiettivo Fame Zero dell’Agenda 2030, per ora, pare sia una chimera. ©

📸 Credits: Canva

Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?