Conto alla rovescia per la rivoluzione digitale dell’UE: mancano solo sei giorni. L’Unione Europea ha pronto un piano che potrebbe dare una spinta decisiva all’AI, ma il tempo stringe. Infatti, le delegazioni avranno tempo fino al 5 marzo per commentare la bozza. Sul banco degli imputati ci sono tutte le norme e i regolamenti sul settore Tech adottati fino ad oggi, incluso l’ultimo arrivato: l’AI Act. Cosa dice il documento?
AI, cosa c’è nel documento?
Le norme e i regolamenti prodotti dall’Unione Europea nel settore digitale sono tanti. Per questa ragione, è importante valutare attentamente qualsiasi nuovo atto, per non distruggere il delicato equilibrio tra promozione dell’innovazione e misure di salvaguardia. Al tempo stesso, servono più investimenti nelle imprese quantistiche dell’UE e un progetto di sviluppo e promozione di nuovi servizi cloud comunitari.
Sono le basi da cui parte la bozza di Conclusioni del Consiglio dell’UE, un progetto per la transizione digitale che riguarda gli atti su tecnologie innovative e il cloud e la trasformazione digitale.
Il documento propone la creazione di spazi comuni di dati e servizi digitali europei per promuovere l’adozione di tecnologie digitali in linea con i requisiti di legge. Inoltre, il Consiglio suggerisce di rafforzare l’attuazione delle leggi su mercati e servizi digitali per aumentare gli obblighi per motori di ricerca e piattaforme online. Le priorità di azione dovrebbero essere l’implementazione delle norme attuali, la riduzione degli oneri amministrativi, soprattutto per le PMI.
L’importanza dell’AI Act
L’AI Act rappresenta una norma importante per sviluppare e promuovere tecnologie affidabili, ma serve una stretta collaborazione tra Ufficio, Consiglio AI e Forum Consultivo. Inoltre, è importante riflettere sul ruolo del Centro europeo per la trasparenza algoritmica.
Parliamo del primo regolamento al mondo sull’Intelligenza Artificiale che norma lo sviluppo, l’ingresso sul mercato e l’utilizzo dei sistemi di AI. Le pratiche bandite in Europa sono la manipolazione cognitivo comportamentale, il social scoring, la polizia predittiva e i sistemi di identificazione biometrica remota in spazi pubblici. Al tempo stesso, l’AI Act prevede agevolazioni a Startup e PMI, oltre a strumenti come codici di condotta e spazi di sperimentazione normativa.
I pericoli del digitale
Spesso navigando in rete gli utenti forniscono grandi quantità di dati senza sapere dove finiscono e come vengono gestiti. Per questa ragione, è fondamentale attuare misure per assicurare la riservatezza delle comunicazioni e contrastare il tracciamento e la raccolta delle informazioni senza consenso.
I sistemi di verifica delle identità digitali possono dare un contributo importante in questa battaglia. ©
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