Definizione: l’assegno sociale è una somma di denaro che ricevono mensilmente le persone che non avrebbero diritto di accedere alla pensione.
Spiegazione: si tratta di una prestazione assistenziale rivolta alle fasce fragili. Viene erogata dall’INPS a partire dal primo giorno del mese successivo a quello della richiesta. Dal 1° gennaio 1996 ha la funzione di sostituire la pensione sociale che però continua ad essere percepita da chi ne era già titolare. È rivolta a chi ha più di 67 anni e non ha mai lavorato oppure non ha accumulato 20 anni di contributi previdenziali. L’importo è modificato ogni anno così come il tetto massimo di reddito degli aventi diritto. Per il 2024 corrisponde a 6.947 euro spalmate su 13 mensilità per chi non ha alcun tipo di entrata. Una cifra che si riduce all’aumentare delle rendite: se superano 7.115 euro per i single e 14.897 euro per le coppie comportano l’esclusione dal sussidio. Pur essendo assimilabile a un trattamento pensionistico non è soggetto a reversibilità in caso di decesso del beneficiario. Invece nel momento in cui il percettore è ricoverato in una casa di cura cui retta è a carico dello Stato il denaro dell’assegno sociale è dimezzato.
È come se una nonna (IL PENSIONATO) avesse per una vita intera accudito la famiglia facendo la casalinga. Nel momento in cui dovesse ammalarsi e non riuscisse più a badare alla casa dovrebbe chiamare una colf. Non avendo i soldi necessari per pagarla, come farà? Saranno i figli (LO STATO) a farsi carico di questa spesa fornendo alla madre le risorse (ASSEGNO SOCIALE) per retribuire la signora delle pulizie (ASSEGNO SOCIALE). ©
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