L’addio di Joe Biden alla corsa alla Casa Bianca indebolisce solo di poco il dollaro, ma fa crescere l’incertezza sui Mercati. Ora gli investitori attendono di capire a chi andrà la nomination democratica.
Dollaro, petrolio e oro
Joe Biden è out. Lo ha annunciato una lettera pubblicata ieri sera, poco prima delle 20:00 sulla piattaforma X (ex Twitter).
La reazione dei Mercati nell’overnight mostra una certa irrequietezza, contenuta però abbastanza rapidamente. Nella notte, il dollaro cala facendo impennare momentaneamente a 1,09 il cambio con l’euro, ma già in mattinata la quotazione si calma nuovamente in area 1,088. Variazione contenuta dunque, con l’attesa di un taglio dei tassi al prossimo meeting Fed del 30-31 luglio che resta il driver principale per la debolezza della valuta.
Anche per il petrolio il picco è relativamente ridotto, con un aumento dello 0,42% della quotazione del West Texas Intermediate (WTI), standard di riferimento americano, a 80,47 dollari. Lo stesso per l’oro, con il lingotto spot che sale dello 0,18% per arrivare a 2,405 dollari a oncia.
Le aperture
Anche l’alba delle piazze europee fa pensare a una reazione generalmente moderata. Piazza Affari apre addirittura in positivo, con il FTSE MIB che apre a +0,62% rispetto alla chiusura, andando poi subito a salire. Apre sottotono il DAX 30 tedesco, a -2,37%, salvo poi subito recuperare, risalendo in positivo dello 0,77%. A Parigi, il CAC 40 cresce dello 0,83%. Apertura positiva anche oltremanica: a Londra, la quotazione dell’FTSE 100 sale dello 0,51%.
In calo invece il Giapponese Nikkei 225, tra i primi ad aprire dopo l’annuncio, che chiude a -1,16%. Un risultato simile all’SSE di Shanghai, in chiusura a -0,61.
Un terremoto contenuto
Nell’attesa di vedere le reazioni sulle piazze americane, il clima generale è già evidente ed è quello di una reazione moderata. Scongiurato il rischio di un’improvvisa dimissione del Presidente – in cui avrebbero sperato alcuni repubblicani – Biden resta al suo posto, lasciando però al partito la scelta sul proprio candidato. E proprio questa è al momento l’incognita principale, per la politica americana come per i Mercati di tutto il mondo: chi sarà il cavallo di battaglia dei democratici?
Gli occhi sono puntati sulla convention democratica del 21 agosto, in cui i 3949 delegati saranno chiamati a scegliere un nuovo candidato. Biden ha indicato il nome di Kamala Harris, attuale vicepresidente e fino a poche ore fa “running mate” per la rielezione. È una scelta “comoda”, che può conservare alla campagna i fondi accumulati finora. Ma l’endorsement non è vincolante per i 3905 delegati che avevano giurato per lui, e non a caso solo 587 di questi hanno già dichiarato il sostegno alla vicepresidente. E non è detto che il partito si orienti in questa direzione. ©
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